sabato 27 settembre 2008

Come ti faccio a pezzi la CGIL



Accolte da un silenzio fragoroso si stanno svolgendo in tutta Italia le iniziative della CGIL "per dire al governo di svegliarsi, di darsi una mossa, affrontando i problemi di chi perde il posto di lavoro, dei redditi da lavoro dipendente, che sono sempre più bassi e che pagano sempre più tasse, e dei pensionati e anziani a cui nessuno più pensa" (Guglielmo Epifani) . E in un paese normale il fatto che migliaia di persone scendano in piazza per questi motivi farebbero comunque notizia meritandosi quantomeno qualche annotazione da parte dei media . Ma il nostro si sa non è un paese normale. Innanzitutto per il fatto che i media sono nelle mani di chi governa ed in secondo luogo perché, ultimamente, anche i cosiddetti giornali non ancora omologati sembrano impegnati in un dibattito assai più interessante: ovvero come ti faccio a pezzi il maggior sindacato italiano. A partire dalla vicenda Alitalia , pare di capire che, per la stampa nostrana se non esiste almeno una piccola possibilità di tirare due palate di fango addosso alla CGIL la questione non è degna di essere trattata. Eppure, anche in una vicenda complessa come quella della ex compagnia di bandiera, chiunque abbia avuto un minimo di esperienza sindacale non può negare che, se c’è stato un sindacato che ha agito con onestà intellettuale e , soprattutto, rispetto delle basilari regole democratiche nei confronti di tutti i lavoratori , questo sia proprio il sindacato che fa capo a Epifani. Per farla breve : se nell’azienda in cui lavorate domattina arrivasse un sindacalista che ha una percentuale di iscritti che copre una parte decisamente minoritaria di dipendenti e mettesse sul tavolo un accordo sottoscritto con l’azienda , senza aver sentito il vostro parere , secondo voi cosa succederebbe? Come minimo questo sindacalista se ne va fuori a calci nel culo nel giro di dieci minuti. E siccome questo elementare concetto vale sia nelle aziende che nelle redazioni dei giornali (non parlo naturalmente di quelli pagati dal Predelcons per le ragioni che tutti comprendono ) come mai nessuno ha pensato, mentre scriveva di mettersi per un attimo dalla parte dei dipendenti Alitalia o dalla parte della CGIL ? Magari avremmo letto qualche articolo del cazzo in meno e la categoria dei giornalisti ( oltre ad aver svolto con più dignità il proprio compito) avrebbe aiutato molti a farsi un’opinione meno distorta rispetto a come funzionano due questioni elementare , ma essenziali, quali la democrazia e la rappresentanza nei luoghi di lavoro.
P.S. rispetto a questa vicenda ha fatto eccezione solo L’Unità . Ma in quanto noto covo di comunisti non fa testo.

mercoledì 24 settembre 2008

Pane al pane vino al vino… e schiaffi agli scemi

Ha destato curiosità , al punto da essere pubblicata da diversi organi di stampa , la lettera che un cosiddetto imprenditore ha scritto al sindacato , reo di aver chiesto un incontro per chiarire alcune questioni organizzative . L’individuo con un linguaggio con il quale si trova molto a suo agio ha mandato sonoramente affanculo le organizzazioni sindacali , minacciandole di , tra l’altro di sputare loro in faccia e ribadendo il concetto che : “ l’azienda è mia è comando io e basta…”. Il testo integrale per chi volesse approfondire tutta la vicende ivi comprese le virtù dialettiche del padrone in questione lo trovate qui : http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=''Fanculo%20voi%20e%20il%20sindacato''%20Caso%20eclatante%20a%20Salerno&idSezione=868
Dove sia lo scandalo o la novità in questa vicenda francamente mi sfugge. In fondo questo individuo non ha fatto altro che esprimere pubblicamente la sua opinione sul sindacato , opinione, che credo, sia condivisa da svariate migliaia di padroncini , e non, in tutta Italia. Certo forse , lo ha espresso con un linguaggio assai poco forbito , ma ognuno parla come può e come riesce . Quello che conta è il concetto e questo, oltre ad essere molto chiaro, in fondo è il medesimo che tutte le sera ci sentiamo ripetere dal Presdelcons e dai vari chicchitti, taradasci , emilifedi e compagnia cantando. L’unica cosa che muta sono i termini leggermente più forbiti . E allora se questo individuo per aver detto quello che pensa del sindacato è stato espulso da Confindustria a quando il piacere di sentire la “sciura Emma “ (Marcegaglia) cacciare il Presdelcons dall’organizzazione imprenditoriale che presiede?
PS. A beneficio dei fascistelli che frequentano il blog, nonostante l’avvertimento a sinistra sotto il titolo, il post è pervaso da un’ironia che malgrado i vostri sforzi non riuscirete a cogliere . Accontentatevi di sapere che c’è.