sabato 18 giugno 2011

Stanlio e Ollio vanno a lavorare



CISL e UIL minacciano lo sciopero.
Già di per se la notizia farebbe ridere : Gli Stanlio e Ollio di quello che furono due sigle sindacali si sono guardati in faccia , hanno assentito e sono partiti a testa bassa, con passo fermo e muso da incazzati per dirgliene quattro al Governo.
Pare che a un certo punto siano arrivati a dire che : o il Governo fa la riforma fiscale o altrimenti se ne vada a casa.
A Palazzo Grazioli questa dichiarazione , naturalmente, ha avuto effetti devastanti . Pare che tra quello che rimane del governo ci sono Ministri che si sono solo pisciati addosso dal ridere , altri che invece hanno dovuto essere sedati per fermare la crisi di ridarella irrefrenabile.
Insomma dopo anni passati a firmare tutto quello che c’era di più indecente ( la loro firma forse manca solo sotto alla pergamena che istituiva il diritto di Ius primae noctis ) oggi scoprono che il sindacato deve anche pensare ai lavoratori e ai pensionati.
Cazzo! E adesso chi glielo dice a Marchionne che invece del solito Landini si troverà davanti altri due che vogliono giocare a fare i sindacalisti?
E il povero Sacconi, che tante belle parole ha speso per lodare il loro sense of responsibility a fronte del massimalismo dei comunisti della CGIL?

Cosa dirà, adesso, che lo vogliono licenziare come un operaiaccio qualsiasi di Melfi o di Pomigliano che non approva i loro accordi di merda ?

Anche la scelta dei tempi della storica uscita dell’allegra coppia è degna di un duo da avanspettacolo.
Nel giorno in cui tutti i giornali ci dicono di scordarci manovre fiscali degne di questi nome e ci prospettano un futuro di lacrime e sangue per evitare di entrare nella stessa spirale in cui si dibatte la Grecia , i due si svegliano dal letargo e urlano : Giù le tasse!

Ma d'altronde non è da tutti scegliere il momento giusto per dire ciò che si pensa e se oggi la giornata non è la più idonea pazienza .

In fondo i pullman sono prenotati , le colazioni al sacco pagate , Piazza del Popolo l’abbiamo già chiesta e allora che si fa ? Si rinuncia ?
Manco per idea! . Va bene ma cosa cazzo diciamo ? …….
Idea ! Prendiamo dagli archivi il testo di un comizio di Pierre Carniti e Giorgio Benvenuto e siamo sicuri che la nostra porca figura la facciamo …
Sai cosa ti dico Stanlio ? E’ propria una buonissima idea ! Proprio così Ollio …

mercoledì 15 giugno 2011

I dolori del giovane "Renato"

Sul suo blog personale , a proposito delle parole rivolte ai precari il signor Brunetta Renato ritorna sull’argomento ribadendo il concetto già espresso , ovvero che: “sono la parte peggiore dell’Italia “.
Sempre sul suo blog, termina il post nel quale racconta la sua versione dei fatti, con la seguente frase : “L’Italia peggiore è quella che usa la Rete come un manganello per agguati squadristici, senza aver nulla da dire. Che pena.”
Siamo sinceramente afflitti per “l’isperato dolor che il cor lo preme “ e tenteremo quindi di rasserenarlo con un argomento che a qualcuno potrà apparire venale … ma pazienza !
Cliccando sul sito del Ministero della Funzione Pubblica si apprende che il signor Brunetta Renato , percepisce:
- il trattamento economico della presidenza del Consiglio dei ministri pari a 46.113,60 € annui lordi)
- quello da deputato, composto dalle seguenti voci:
- indennità parlamentare (5.486,58 euro netti al mese per 12 mensilità);
- diaria, a titolo di rimborso spese di soggiorno a Roma, pari a 4.033,11 euro al mese (206,58 euro in meno per ogni giorno di assenza del deputato da quelle sedute dell'assemblea in cui si svolgono le votazioni);
- rimborso spese forfetario, 4.190 euro al mese;
- tessere varie per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea su territorio nazionale, nonchè altri rimborsi per raggiungere l'aeroporto;
- una somma annua di 3.098,74 euro per le spese telefoniche.
Il totale fa 123272,5 Euro lordi all’anno

Suvvia ,dunque, se non può fare altrimenti cerchi di lenire almeno con questa moneta sonante la sua pena il giovane Renato.

Cerchi anche di comprendere e di perdonare questo pezzo di popolo bue che non riesce a stare alla sua altezza (intellettuale e morale naturalmente) e soprattutto si consoli . Si consoli pensando che questa miserevole parte dell’Italia (insieme a tutto il resto) contribuisce in maniera determinante a permetterti di vivere con un salario annuo che, per un precario (da 900 euro al mese) rappresenta la bellezza di 137 mesi di lavoro o se preferite 11,4 anni , sempre di lavoro.

E soprattutto pensi che c’è qualcosa di peggiore ,a questo mondo, rispetto al senso di pena . C'è il senso di schifo e di ribrezzo che proviamo noi a vedere e sentire certe cose