martedì 2 giugno 2009

In Europa , in punta di piedi ...

Times. "Cala la maschera del clown", s'intitola l'editoriale del Times, il secondo su questa vicenda dopo quello altrettanto duro del 18 maggio, pubblicato al primo posto fra i tre commenti del giorno nella pagina degli editoriali. "La qualità del governo Berlusconi non è una questione privata", afferma il sottotitolo. "L'aspetto più sgradevole del comportamento di Silvio Berlusconi non è che è un pagliaccio sciovinista, né che corre dietro a donne di 50 anni più giovani di lui, abusando della sua posizione per offrire loro posti di lavoro come modelle, assistenti o perfino, assurdamente, come candidate al Parlamento europeo", comincia l'articolo. "Ciò che è più scioccante è il completo disprezzo con cui egli tratta l'opinione pubblica italiana. Il senile dongiovanni può trovare divertente agire da playboy, vantarsi delle sue conquiste, umiliare la moglie e fare commenti che molte donne troverebbero grottescamente inappropriati. Ma quando vengono poste domande legittime su relazioni scandalose e i giornali lo sfidano a spiegare legami che come minimo suscitano dubbi, la maschera del clown cala. Egli minaccia quei giornali, invoca la legge per difendere la propria 'privacy', pronuncia dichiarazioni evasive e contraddittorie, e poi melodrammaticamente promette di dimettersi se si scoprisse che mente". Il Times riconosce che la vita privata di Berlusconi è appunto un affare privato, ma osserva che, come è si è dovuto rendere conto Bill Clinton, scandali e alti incarichi pubblici non vanno d'accordo. "Molti potrebbero dire che l'Italia non è l'America, che l'etica puritana degli Stati Uniti non ha mai dominato la vita pubblica italiana, e che pochi italiani si scandalizzano davanti ai donnaioli. Ma questo è un ragionamento insensato e condiscendente. Gli italiani comprendono quanto gli americani cosa è accettabile e cosa non lo è. E, come gli americani, giudicano spregevole il cover-up". L'editoriale del quotidiano londinese nota quindi che pochi media in Italia possono fare simili affermazioni, senza timore di un castigo. "A suo merito, la Repubblica ha continuamente sollevato domande al primo ministro sulla sua relazione con Noemi Letizia, e alla maggior parte di queste domande non ci sono state risposte soddisfacenti. Quando e dove egli ha conosciuto la famiglia della ragazza? Mr. Berlusconi chiese di avere fotografie da un'agenzia di modelle per iniziare i contatti con la signorina Letizia? Che cosa c'è di vero sulle notizie di party con decine di giovani donne nella sua villa in Sardegna? Mr. Berlusconi ha promesso di spiegare tutto in parlamento. Ma non ha certo riassicurato i suoi critici con la sua iniziativa per bloccare la pubblicazione di 700 fotografie che potrebbero mostrare cosa succedeva a quei party. Né lo aiuta il suo sventurato ministro degli Esteri, che ha provato a difenderlo sottolineando che l'età per il consenso (a rapporti sessuali, ndr.) in Italia è 14 anni, come se ciò fosse rilevante".
Qualcuno potrebbe dire, si conclude l'editoriale, che tutto ciò non riguarda i forestieri. Ma gli elettori italiani, alla vigilia delle elezioni europee, dovrebbero riflettere sul modo in cui è guidato il loro governo, sui candidati selezionati per Strasburgo e sul livello di sincerità del premier. E la faccenda "riguarda anche altri", afferma il Times. "L'Italia ospita quest'anno il summit del G8, dove si discuterà di maggiore cooperazione nella lotta al terrorismo e al crimine internazionale. E' un importante membro della Nato. Fa parte dell'eurozona, che è confrontata dalla crisi finanziaria globale. Non sono soltanto gli elettori italiani a domandarsi cosa sta succedendo. Se lo chiedono anche i perplessi alleati dell'Italia".
globale. Non sono soltanto gli elettori italiani a domandarsi cosa sta succedendo. Se lo chiedono anche i perplessi alleati dell'Italia".
Un
articolo sul Financial Times, invece, osserva che "l'ondata di gossip" e "l'odore di scandalo" intorno a Berlusconi distolgono l'attenzione dell'opinione pubblica italiana da questioni ben più gravi, come le cattive notizie sull'andamento dell'economia italiana
Daily Telegraph afferma che "gli alleati di Berlusconi mettono nel mirino la moglie" per il divorzio, con la rivelazione che Veronica Lario avrebbe un partner da tempo, fatta da Daniela Santanché sul quotidiano Libero.
E l
'Independent riporta le pesanti critiche fatte dal premio Nobel per la letteratura Josè Saramago, che hanno spinto la casa editrice Einaudi, "parte dell'impero Modandori di Berlusconi", a non pubblicare il suo ultimo libro, che descrive tra l'altro il primo ministro come "un delinquente".
La Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz), in un articolo firmato dallo storico corrispondente in Italia Heinz Joachim Fischer, fa paragoni mitologici: "A Silvio Berlusconi non basta presentarsi in Italia come un principe del rinascimento. Ora si prende a modello gli dei dell'antichità. Ad esempio il padre degli dei: Giove. Costui non era conosciuto solo per fulmini e saette, ma anche per le sue visite audaci presso le donne, tanto malfamate, quanto forse amate".
Libération dedica la copertina alla vicenda: "Lo scandalo alle calcagna" e nelle due pagine interne: "Rivelando la tresca il quotidiano Repubblica ha fatto vacillare la popolarità del presidente del consiglio. E' una battaglia portata avanti nel nome di una certa concezione dell'interesse pubblico".
El Pais torna a trattare la questione in una
corrispondenza da Roma: "L'opposizione italiana chiede a Berlusconi che spieghi in parlamento se abbia portato nell'organizzazione elettorale del partito i suoi invitati delle feste private in Sardegna" e si chiede: "Berlusconi utilizza gli aerei ufficiali dello stato Italiano per portare gli artisti, ballerine e veline a Villa Certosa? Ha fatto uso improprio dei beni dello stato? E' l'ultimo capitolo del Naomigate che ha trasformato l'Italia in un manicomio semplicemente portando allo scoperto l'abitudinaria mescolanza tra vita privata e pubblica di Berlusconi e la sua tendenza a conquistarsi amici e amiche dell'ambiente televisivo portandoli in quello politico".
Vanguardia: "La campagna elettorale per le Europee continua in Italia, astrusa e noiosissima, incapace di competere quanto a contestazioni, incanto mediatico, spessore del tema con la vita personale della stella più sgargiante della politica italiana degli ultimi quindici anni: Silvio Berlusconi. Nelle cerchia del potere si parla più di questa commediola che delle vicende poltico-continentali a Bruxelles. A volte diverte. La maggior parte delle volte preoccupa ed esaurisce tanta banale frivolezza".
http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-5/berlusconi-divorzio-5/berlusconi-divorzio-5.html

domenica 31 maggio 2009

Lezioni da un puttaniere ? No grazie!

Possiamo dire che ci siamo rotti il cazzo ? Ci siamo rotti il cazzo di Noemi , delle veline , delle zoccole che frequentano le ville sarde o di qualunque parte d’Italia. Non siamo bacchettoni, la morale continuiamo a ritenerla una questione intima , ma pretendiamo che chi ritiene di insegnarci, giornalmente, come si fa a stare al mondo abbia almeno “due titoli due “ per poterlo fare. Ed allora, perché se non accettiamo che la fede ci venga inculcata da una persona come il parroco o il papa o chiunque faccia parte della gerarchia ecclesiastica , come possiamo pensare che un individuo , privo di ogni dote morale, ci possa raccontare come dobbiamo pensarla e come dobbiamo comportarci? Come possiamo accettare gli insulti (coglioni) perché non lo votiamo o peggio ancora che siamo invidiosi? Ma invidiosi di che? Di un poveraccio che ha un piede nella fossa (per via dell’età) e che crede ancora alle favole di Scapagnini sull’immortalità ? Noi abbiamo la fortuna di avere avuto dei genitori che ci hanno insegnato cosa è bene e cosa è male . Noi abbiamo avuto la fortuna di trovare una persona che dopo svariati decenni amiamo e rispettiamo come il primo giorno. Noi abbiamo una figlia che amiamo , oltre ogni cosa, e che ci rispetta a prescindere dal capitale che gi lasceremo in eredità . Noi abbiamo avuto una vita durante la quale ci siamo battuti per ridurre ( visto che non si possono eliminare) le differenze tra che sta meglio e chi sta peggio. E di cosa dovremmo essere invidiosi ? Forse del fatto che la nostra presunzione non sia pari a quella di chi pretende di fare il nostro maestro? Ma va vai a cagare !
E quindi basta , basta per carità con il
politically correct basta con Franceschini che dopo aver detto quello che era giusto dire circa l’opportunità che fosse una certa “morale” l’esempio per i nostri figli , il giorno dopo precisa e puntualizza che non ce l’aveva con i figli di Pippo , di Pluto o di Paperino. Ma basta ! Ci siamo rotti i cogliono anche di questo! Franceschini hai detto una cosa giusta! Non ti devi correggere ! Non ci interessa la morale che cita Travaglio quando porta l’esempio di Ricasoli che vietò la parola Chianti sui giornali onde evitare che , essendo lo stesso il maggior produttore di questo vino, si potesse pensare ad una pubblicità indiretta. La morale da allora è cambiata ma non al punto in cui il primo puttaniere che passa possa pensare di darci lezioni di etica. Facciamo un ‘esempio più concreto. Il portavoce di un uomo politico , 4 anni fa , venne messo alla berlina per essersi fermato a parlare con un “viado” . Fu una cazzata , ma dove sono finiti i moralisti di allora? Quelli che pubblicarono le fotografie in nome del diritto di cronaca e del fatto che costui fosse un personaggio pubblico cosa dicono oggi sulle foto “bloccate dal garante sulla privacy” ? Dov’è finita la libertà di stampa in questo paese ? Dimenticavamo al 79 ° posto … dopo Mongolia , Bolivia , Bulgaria e Tonga…