sabato 14 giugno 2008

Valorizziamo le competenze


Il ministro della difesa Ignazio Benito Maria La Russa, ritornando sulla sua proposta di usare l’Esercito per presidiare le città in nome della sicurezza , ha dichiarato, inoltre , che : «sarebbe un peccato non sfruttare le capacità acquisite dai militari di ritorno dalle missioni di pace»
La geniale idea è , dunque, quella di farci rivivere lo stesso clima , che per anni, ha rallegrato la vita degli abitanti di Belfast , di Santiago del Cile e di Belgrado . Al di là delle reali mansioni operative (tutte ancora da scoprire , ma non da sottovalutare ) ai contingenti delle Forze armate , a detta del Ministro, è affidato soprattutto un effetto di deterrenza e dissuasione.
In estrema sintesi ,ci pare voglia dire Il Ministro: “ Dove si è mai visto che una banda di rapinatori siano così scemi da andare a rubare , ad esempio, in una banca ove è posizionata ben in vista una guardia con la pistola?
Chi ha detto dappertutto? Si … beh … in effetti … chiedo scusa … forse io ho sbagliato esempio o forse il Ministro sta sbagliando strategia .
Ma sia come sia! Non stiamo a sottilizzare e , soprattutto, a fare i soliti comunisti disfattisti!.
L’esercito dovrà, con la sua presenza, scoraggiare i cattivi dal comportarsi come tali e quindi garantire : Più sicurezza per tutti! Cribbio!
Orbene , se si toglie l’imprecazione finale, abbiamo il maldestro tentativo di mettere in pratica lo slogan, con il quale aveva tappezzato intere città un individuo di cui stento a rammentarmi qualcosa che non sia la bassa statura dissimulata con tacchi da drag queen e la testa pelata anch’essa oggetto di un penoso tentativo di occultamento mediante un copioso trapianto pilifero . Non riuscendo a ricordare il nome del soggetto è inutile insistere sull’argomento .
Rammentato che allo slogan , come avviene sempre con questo individuo, non era seguito nulla di concreto , torniamo all’Esercito nei giardinetti e nelle piazze con tutti i relativi compiti di dissuasione dei cattivi e accogliendo in pieno la logica che sottende al’intera operazione , da buoni cittadini diamo il nostro modesto contributo di idee per la soluzione di altre emergenze che opprimono il bel Paese.
Si apra dunque il concorso di idee: VALORIZZIAMO LE COMPETENZE ACQUISITE
Potremmo ad esempio affidare ai coniugi di Erba il compito di pattugliare tutte le valli bergamasche e bresciane per dissuadere gli extracomunitari di ogni età dall’ insozzare il suolo Padano;
Potremmo liberare Donato Bilancia, condannato per l’omicidio di un numero imprecisato di prostitute e fargli presidiare le aree più critiche con il compito di dissuadere le “figlie di Corinto” dal perseguire nella mercificazione del loro sacro corpo;
Potremmo rivitalizzare il mito della Saponificatrice di Correggio quale esempio di come basti un po’ di fantasia per crearsi un’attività in proprio senza doversi lagnare di continuo davanti alle agenzie di lavoro interinale;
Potremmo far presidiare ogni Pronto Soccorso da almeno uno dei medici inquisiti della Clinica S.Rita di Milano per dissuadere tutti quei fannulloni dei dipendenti pubblici , che abitudinariamente bivaccano in quei luoghi nel tentativo di scroccare un certificato medico che gli consenta di astenersi dal prestare la propria opera lavorativa;
Mandate le vostre proposte , faremo in modo di farle pervenire al Ministro .

venerdì 13 giugno 2008

Demagogia?

«Questi signori che cumulano il doppio incarico, quello di parlamentare e consigliere regionale, in un mese intascano quanto io in un anno intero. Come si può chiedere a chi percepisce mille euro al mese di vivere onestamente se poi lo Stato permette queste cose ?
Presidente, speriamo in un suo autorevole intervento affinché i cittadini tornino ad avere fiducia nei loro rappresentanti»
Lettera degli operai di Melfi a Giorgio Napolitano sui 39 onorevoli a doppio stipendio, la Repubblica, 12 giugno.
E’ demagogia aggiungere anche il nostro nome a quelli degli operai di Melfi?

mercoledì 11 giugno 2008

Io speriamo che me la cavo

Oggi, La Repubblica nell’edizione online, titola: Berlusconi a Napoli, tanti incontri. La città invasa dall’immondizia.” Ad essere maliziosi e a non conoscere la drammatica realtà partenopea si potrebbe decisamente equivocare sul titolo. A maggior ragione se , come il sottoscritto, non si ha un’opinione molto positiva del Presdelcons nonché dei personaggi che abitualmente frequenta o di cui si circonda. Detto questo e mentre gli schiocchini come il sottoscritto si dilettano a fraintendere (forse) le intenzioni degli articolisti , la situazione della città campana non è affatto mutata rispetto a prima che le visite periodiche del Presdelcons iniziassero .
Le tonnellate di rifiuti per strada non si riesce nemmeno più a quantificarle, i roghi diurni e/o notturni proseguono incessantemente, i camion per la Germania partono a rilento, e rispetto ad un mese fa, quando per il consiglio dei ministri si era pulito almeno il centro, stavolta non si è fatto nemmeno più questa modesta opera di ripulitura. Sarà per questo, ovvero per il fatto di aver compreso che soltanto una mano divina ( e nonostante ciò che pensa di sé il Presdelcons non è la sua ) potrà risolvere la questione che il cardinale di Napoli ha congedato il Presdelcons con la frase “'A Maronna v'accumpagna”, aggiungendo, però, in modo un po’ contraddittorio , di essere “…pieno di speranza...” Preso atto che il possesso di questa virtù sia un fatto estremamente positivo, che la stessa , come recita il proverbio, sia anche “ l’ultima a morire” sia un dato che dobbiamo dare, se non per assodato, quantomeno per condiviso resta un dettaglio, non del tutto insignificante, sul quale riflettere .
Ovvero che : per un problema che la destra si era impegnata a risolvere in men che non si dica, questa, sia passato dalla proposta dell’utilizzo dell’esercito , alle manganellate, per approdare , nel breve volgere di un mese , a scomodare la Madonna e ad appellarsi “alla speranza”.
In attesa di invocare la “provvidenza di manzoniana memoria “ dobbiamo solo augurarci che la stagione estiva continui a non manifestarsi con i suoi effetti più abituali , tipo il sole ed il caldo conseguente. Perché dall’altro giorno i nostri connazionali napoletani hanno una preoccupazione in più e cioè : metti che scoppia un’epidemia e per curarli mandano un’equipe, di quelle che conosciamo , dal S.Rita di Milano…

martedì 10 giugno 2008

Paraculata!

Ebbene lo ammetto è da paraculi appropriarsi di articoli scritti da altri e riproporli sul proprio blog, ma questo lo condivido troppo per lasciarlo scappare e soprattutto per non diffonderlo.
Sorry...
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=75979

lunedì 9 giugno 2008

Da “vallettopoli” a “macellopoli”

Diciamolo subito, sono tra quelli che all’idea che mentre parla al telefono , da qualche parte un tizio, con o senza mostrine, possa ascoltare le mie telefonate non mi fa fare i salti di gioia. Ciò non toglie che , proprio l’altro giorno, nel sentire il Presdelcons urlare tre volte di seguito :” In galera!” riferendosi a chi intercetta ma soprattutto a chi rende pubbliche le intercettazioni mi è venuto il solito attacco di nausea . Mi sono consolato con il fatto che anche quello che urlava è stato male e ho fatto alcune riflessioni chiedendomi cosa avremmo mai saputo di una buona dose delle porcherie degli ultimi anni senza questa discutibile forma di ingerenza nella vita delle persone. Oggi è ancora peggio! Lo scandalo che sta portando in galera i macellai milanesi che agivano sotto le false spoglie di medici e i loro compagni di merende è venuto a galla, anch’esso, attraverso le intercettazioni telefoniche. E allora viva le intercettazioni? No di certo! Ma la tempestività dell’ultima offensiva antintercettazione puzza decisamente di bruciato . E’ facile , ma non inutile , chiedersi chi sia il creatore del tanto celebrato modello di Sanità Lombardo che ha permesso questo abominio. A occhio e croce , mi pare sia, un signore brizzolato , di Forza Italia , molto vicino a Comunione e Liberazione e a tutti i suoi vari movimenti per la vita. E secondo voi come mai l’offensiva più poderosa contro i giornalisti che pubblicano le intercettazioni arriva proprio un paio di giorni prima che questa vicenda venga alla luce e i dialoghi degli schifosi vengano pubblicati? Converrete che pensare ad un disperato tentativo di (almeno) limitare la diffusione delle notizie ci può stare e senza nemmeno correre il rischio di essere considerato il solito dietrologo di sinistra perennemente a caccia di streghe. Perché in questa vicenda , se non fossimo il paese dei cachi, oltre alla galera (e qui si che bisogna gridarlo!) con tanto di chiavi della cella buttate via , sarebbe necessario risalire “all’inventore” di questo sistema . Sistema che, negli anni , ha , di fatto , regalato miliardi alle cliniche private convenzionate senza il benché minimo controllo su ciò che facevano e contemporaneamente ha distratto fondi alla sanità pubblica riducendola alla tragica parodia di un sistema sanitario che tutti conosciamo. Perché in un paese che non fosse il paese dei cachi, esisterebbe , oltre che la responsabilità penale individuale, anche e soprattutto una responsabilità più grande che è quella politica e che dovrebbe costringere chi ha fatto delle scelte assurde per la collettività a confrontarsi con essa e a farci i conti. Sarebbe interessante chiedere alle vittime dei macellai di cui sopra cosa pensano non tanto di chi li ha inutilmente martoriati rovinando loro la vita perché sarebbe troppo semplice , bensì cosa pensano di chi ha messo in piedi il tanto celebrato modello di sanità lombarda e se non fosse una domanda troppo crudele chiedere loro , anche, per chi hanno votato.

domenica 8 giugno 2008

E’ un mondo difficile…

Aleida , figlia di Ernesto Che Guevara , dichiara : "Non mi piace il modo in cui la figura di mio padre è stata appropriata dai venditori dei beni di consumo di massa. E' imbarazzante. Un uomo che ha lottato ed è morto cercando di rovesciare lo sfruttamento capitalista e gli eccessi materiali non dovrebbe essere utilizzato per vendere t-shirt, analcolici, vodka, telefonini e costumi da bagno …” Per fortuna, almeno lo speriamo, nessuno gli ha detto che la figura del padre è stata oggetto nelle scorse settimane di una speculazione ancora più ripugnante. Ci riferiamo allo sfasciavetrine del quartiere Pignato che per il semplice fatto di aver tatuato il volto del Che su un braccio pretendeva di essere per logica ed inevitabile conseguenza : di sinistra. Nessuno , spero, gli abbia raccontato con quanta enfasi e compartecipazione il fascistume nazionale abbia accolto la dichiarazione. In fondo essere figli di una persona come il Che , credo sia già difficile di per se, figuriamoci se ci si viene scontrare con la realtà italiana di questi ultimi ( e purtroppo futuri) mesi.
http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/persone/figlia-che-guevara/figlia-che-guevara/figlia-che-guevara.html