sabato 22 gennaio 2011

Ogni scarrafone è bello a figghia soia

Roberto Saviano dedica ai Magistrati milanesi la Laurea Honoris Causa appena ricevuta .
Marina Berlusconi: Orrore!
Orrore come quello che abbiamo provato tutti in questi anni in cui l’augusto genitore ha impazzato, in tutti i sensi, nel paese ?
Orrore come quello che abbiamo provato nel leggere i dettagli dei festini di Arcore ?
Orrore come quello che proviamo tutte le volte che dobbiamo vedere un vecchio decrepito giocare a fare il tombeur de femme a mille euro a botta ?
Orrore come quello che abbiamo provato nel non sentire nemmeno una parola dalla famiglia del sex addicts tranne quelle di Veronica che ci aveva avvertito ?
Orrore come quello che proviamo ripensando a qualche mese fa quando la fanciulla dichiarava di essere " Una figlia profondamente orgogliosa del padre che ha e dei valori che mi ha trasmesso" ?
Orrore come quello che si prova a pensare che : da un pero non può nascere una mela ...

domenica 16 gennaio 2011

Mirafiori e Berlusconi

Mirafiori

ANZITUTTO l'aritmetica. A Mirafiori ha votato il 94 per cento dei dipendenti, 5.136, tra i quali 441 impiegati, capireparto e capisquadra. Le tute blu, cioè gli operai veri e propri, erano dunque 4.660 in cifra tonda. I "sì" all'accordo sono stati il 54 per cento e i "no" il 46 per cento.Al netto del voto impiegatizio i "sì" hanno vinto per 9 voti, due dei quali contestati. Marchionne aveva dichiarato che per andare avanti doveva avere almeno il 51 per cento. Con il voto dei colletti bianchi lo ha avuto, ma senza quel voto no: ha avuto il 50 più nove voti (o sette), per arrivare al 51 gli mancano 41 voti.Questa è l'aritmetica, che ovviamente non dice tutto ma dice già abbastanza. Dice cioè che la situazione di Mirafiori che esce da questa votazione sarà assai difficilmente governabile tenendo soprattutto presente che una parte notevole dei "sì" ha votato di assai malavoglia e molti l'hanno esplicitamente dichiarato.Ed ora una prima domanda alla quale, oltre che Marchionne, dovrebbero rispondere i dirigenti Cisl, Uil e gli altri firmatari dell'accordo: è possibile che in queste condizioni il 49,91 per cento degli operai di Mirafiori sia privo di rappresentanza?Sulla base di un referendum del 1995 infatti - ribadito nell'accordo Fiat-Cisl-Uil ed altri - la rappresentanza è riservata soltanto ai sindacati che hanno firmato l'accordo, ma i loro delegati non saranno eletti dai dipendenti, saranno "nominati"
dai sindacati firmatari.Avete capito bene? Nominati. Esattamente come avviene per i deputati nominati dai partiti con la legge elettorale chiamata "porcellum", porcheria dal suo autore, il leghista Calderoli, circondata ormai da una generale e bipartisan disistima.La "porcheria" della rappresentanza a Mirafiori che esclude anziché includere, è in regola, lo ripeto, con quanto stabilito dalle intese sindacali vigenti, ma è clamorosamente contraria al buonsenso e al ruolo di una rappresentanza effettiva. Dequalifica metà dei dipendenti al ruolo di "anime morte" reso celebre da Gogol e prassi costante nelle campagne della Russia zarista fino alla rivoluzione del 1905. Si può adottare nella Fiat del 2011? Ancora qualche numero. I lavoratori di Mirafiori iscritti alla Fiom sono seicento; quelli non iscritti a nessun sindacato sono più di duemila.Sommandoli insieme, i lavoratori che non avranno rappresentanza saranno a dir poco 2.600 su un totale di cinquemila. Se ne deduce sulla base dei numeri che la maggioranza largamente assoluta degli operai di Mirafiori non sarà rappresentata.Bonanni e Angeletti ritengono che una situazione del genere sia accettabile da veri sindacalisti, senza degradarli oggettivamente a sindacalisti "gialli"?
BERLUSCONI
Un compito della massima importanza in tutta questa vicenda e nelle sue conseguenze vicine e lontane dovrebbe spettare a chi governa il Paese e "in primis" al presidente del Consiglio. Il quale invece, proprio in queste ore, è affaccendato in tutt'altre faccende: Ruby-Rubacuori e la Procura di Milano che l'ha convocato per il 21 gennaio chiedendo al Tribunale di poter procedere con il rito abbreviato perché gli indizi di prova dei quali già dispone sono tali e tanti da ritenere già chiusa la fase istruttoria salvo gli ultimi interrogatori mancanti.Non entriamo qui nel merito dei fatti, sono già stati descritti ieri su queste pagine da Giuseppe D'Avanzo con una completezza che non ha bisogno di ulteriori approfondimenti. Ma c'è un punto che merita riflessione e risposta al coro orchestrato dai sodali del premier sotto inchiesta. Costoro sostengono (e l'ha sostenuto ieri con un apposito comunicato lo stesso premier) che la Procura milanese è entrata a piedi uniti nella privatezza di persone perbene e questo sarebbe un inaccettabile sopruso che invalida l'ordine costituzionale e va severamente bloccato e punito.La riflessione è la seguente: il reato, qualsiasi reato, riguarda l'intimità e la privatezza delle persone. Una persona ne uccide un'altra, oppure la rapina, oppure la deruba, oppure la truffa, oppure la stupra. Come avvengono questi atti? Nel buio, in una casa, in una strada deserta, nell'intimità dei rapporti. Quando il magistrato inquirente ha notizia di un reato e apre un'indagine su quell'ipotesi, deve agire inevitabilmente sulla privatezza delle persone, delle famiglie, dei luoghi sospetti. Le indagini giudiziarie riguardano quei luoghi e quelle persone, ovunque abbiano operato. È bene tenere a mente questo punto che il premier disconosce e i suoi turibolanti altrettanto. Se poi la persona sospettata riveste anche ruoli pubblici, ci sono ovviamente ricadute, ma l'istruttoria e il processo si svolgono nel contesto privato dove gli atti delittuosi sono stati commessi. Chi ritiene eversivi questi modi di procedere, ritiene in realtà eversiva la giustizia e il potere giudiziario nel suo complesso. Il che è gravissimo e, questo sì, eversivo.