sabato 7 giugno 2008

Perchè ci vuole tanto coraggio...

A detta del signor Bossi Umberto da Cassano Magnago il reato di clandestinità è : “un muro esterno “ che dovrebbe far desistere l’orrendo extracomunitario dall’invadere l’italico suolo ma soprattutto , crediamo, il celtico suolo. Restiamo convinti, infatti, che se i migranti si fermassero sotto il confine delimitato dalle divine acque del Po nel nostro povero paese non esisterebbe il problema immigrazione. Ed allora tentiamo, solo per fare un esercizio teorico , di seguire il succitato signore nel suo ragionamento. Ma davvero , questo figlio del Dio Eridano , è convinto che il disperato che vive (o meglio tenta di sopravvivere) nel Senegal o in un qualunque paese del Medio Oriente e dell’Africa, alle prese con il problema di trovare il cibo per se e per la propria famiglia , di salvare la pelle dal dittatore di turno , di riuscire a sopravvivere all’HIV o al virus dell’Ebola per non parlare delle più “banali” tubercolosi … davvero pensa che costui trovi il tempo per leggere i giornali italiani e scoraggiarsi all’idea di approdare in un paese dove tutti questi problemi non esistono ? Ivano Fossati (che non è ministro della repubblica … ed è un vero peccato) canta: “… perché ci vuole tanto coraggio per trascinare le nostre suole da un paese che ci odia ad un altro che non ci vuole …” E il coraggio a chi muore a casa sua, non manca … anche se questo coraggio sarebbe meglio definirlo , più realisticamente, disperazione , mentre il coraggio e il celodurismo leghista sarebbe più corretto chiamarlo abiezione .

Il Partito delle Libertà

Eccolo , se non fosse che lo conoscevamo già da tempo, il vero volto della Libertà secondo le parole del Presdelcons . Cinque anni di galera per chi intercetta e per chi pubblica intercettazioni. Se quello che dice oggi il Presdelcons fosse stato già in vigore negli ultimi anni, non sapremmo nulla di Calciopoli , Vallettopoli, della storiaccia di Vittorio Emanuele di Savoia , delle manovre dell'ex governatore Fazio e dei furbetti del quartierino .
Forse sarebbe anche un bene , verrebbe da dire, ma siccome non è nascondendo lo sporco sotto il tappeto che si fa pulizia , meglio averle sapute queste cose .
Poi possiamo pure vomitare ma intanto sappiamo che non è per colpa della peperonata ...

venerdì 6 giugno 2008

Domani torna il computer!

Domani, dopo un breve ma doloroso intervento chirurgico , il personal computer verrà dimesso dalla clinica.
Nel frattempo non abbiamo potuto commentare:
-la visita del Pres.del.Cons al Papa con tutto quello che si sono detti su scuola privata e soprattutto sulla famiglia (quale delle tre del Pres.del.Cons ?)
-i magistrati che criticano il reato di immigrazione clandestina (quanti saranno a questo punto tutti quelli che hanno detto che è una troiata?)
-i rifiuti radioattivi spediti in Germania con Scajola che avrà pensato : Abituatevi a sentirne parlare perchè quando avremo noi il nucleare sarà roba di tutti i giorni.
-Napolitano che prende a schiaffi la Lega sui rifiuti esportati dal Nord alla Campania(meraviglioso Giorgio!)
-il milanese che violenta la bambina marocchina (schifoso come e più di una merda!)
-Borghezio che , ormai, è assurto al ruolo di opinion leader nelle trasmissioni televisive ( Bertinotti ha lasciato un grande vuoto, non tanto nei nostri cuori, quanto nei salotti televisivi)
...e tante altre cose.
Ma da domani ritorniamo in pista.
Per intanto grazie Sara, che prestandomi il tuo portatile mi hai fatto superare indenne la crisi da astinenza da blog.

lunedì 2 giugno 2008

Tranquilli ragazzi , siete in buona compagnia…

Se anche tu sei nella folta schiera di quelli che, grazie o a causa della Legge 30 del 2003, non hai un lavoro a tempo indeterminato e quindi :

  1. non puoi pensare cosa potrai fare nemmeno tra sei mesi , figuriamoci programmarti la vita;
  2. non puoi pensare di acquistare nemmeno una Panda , senza chiedere aiuto ai tuoi genitori, anche se hai più di trent’anni;
  3. non puoi pensare di aprire nemmeno un mutuo perché la banca senza uno stipendio fisso non ti fa neppure sedere a parlarne;
  4. non puoi scioperare o meno che mai iscriverti ad un sindacato perché il giorno dopo l’azienda in cui sei adesso non la vedi più neanche in fotografia;
  5. non puoi nemmeno prendere a calci nel culo quello che , a causa di questo stato di cose, ti ha chiamato “bamboccione” perché vivi ancora con tuoi;

Ebbene consolati! Da oggi non si più solo ! San Precario ha un nuovo adepto : Sergio Marchionne Amministratore Delegato della FIAT , nonché VicePresidente non esecutivo del CDA del gruppo bancario svizzero USB AG .

Ti scappa da ridere ? Si?

E allora leggi qua!
http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/economia/festival-trento/marchionne-trento/marchionne-trento.html

domenica 1 giugno 2008

Ai confini della realtà

Giuro! Non è una cazzata che ho inventato io!
L’ho letta sul sito web de La Repubblica e se non viene smentita dev’essere vera anche se è difficile a credersi… Però adesso che penso a chi l’ha detta . No! Mi sa che è proprio vera!http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/politica/la-russa-militari/la-russa-militari/la-russa-militari.html

Tre modi di vedere le cose

Lo stesso problema visto da tre diverse angolazioni , da tre diverse concezioni della vita , del mondo e dei valori. Una risposta pressoché unica ; quella di persone che consapevoli della complessità del vivere hanno accettato di affrontare la propria esistenza senza scorciatoie e semplificazioni. Affrontando i problemi per quelli che sono ma soprattutto accettando il fatto di doversi confrontare faticosamente con gli altri e molte volte ammettere che non sempre la nostra verità
C’è poi un quarto modo di affrontare le cose ; quello della presunzione , della imposizione , del :” Ti faccio vedere io come si fa! “… in sintesi il metodo dei fascisti e dei leghisti e di tutti i beceri per cui, il mondo o va come dicono loro … o non va!
Con un piccolo dettaglio , non del tutto insignificante, questi ultimi ci governano!

“ Anche per quanti si richiamano al cristianesimo la situazione di queste settimane dovrebbe costituire un campanello di allarme: che cultura, che etica della vita si vuole comunicare? Che ne è dell'attenzione al povero, allo straniero, alla vedova e all'orfano - cioè alle categorie che non avevano diritti ed erano indifese alla mercé dei più forti? Che ne è dell'esempio delle prime comunità cristiane in cui si tendeva a che non ci fosse «nessun bisognoso» grazie alla condivisione, né si ammettevano discriminazioni nell'appartenenza tra giudeo o greco, uomo o donna, schiavo o libero? Che ne è delle parole di Gesù sull'amore per i nemici, sul perdono, sulla misericordia; o delle esortazioni dell'apostolo Paolo a «non rendere a nessuno male per male», a «vincere il male con il bene», a «cercare sempre il bene tra voi e con tutti»?...
…E non può non interrogare tutti - credenti e non credenti - il malcelato scherno con cui da più parti si stronca ogni richiamo verso una maggior giustizia ed equità sociale, verso una solidarietà fattiva, additandolo come «buonismo» pericoloso, denigrando le «anime belle» che credono nella forza della persuasione, del convincimento, del dialogo, della pace. Siamo davvero convinti di difendere la nostra identità di popolo e nazione civile fomentando il ritorno alla barbarie dell'homo homini lupus? Che «sicurezza» sarebbe mai quella imposta con la violenza, il sopruso, la vendetta, la violazione dei principi costituzionali? Se quella in cui siamo scivolati è un'emergenza, essa non ha il nome di un'etnia ma quello della nostra civiltà…
Enzo Bianchi
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/200806articoli/33331girata.asp

Carissimo Presidente,
sono un'italiana residente all'estero ormai da diversi anni, ma nonostante questo sono sempre stata attaccata alla mia cara Italia. I suoi colori, la creatività, la vivacità, genuinità e ospitalità della nostra gente sono tutte cose che fino a pochi giorni fa venivano decantate all'estero come marchio dell'essere italiano e che tanto mi rendevano orgogliosa.
Come può ben immaginare, continuo a seguire tutti i fatti di attualità, di politica, di cronaca che riguardano il nostro Paese, e mi creda, mi rattrista dover confessare a Lei e prima ancora a me stessa che mi vergogno dell'Italia ritratta in questi giorni su tutte le prime pagine dei giornali nazionali e internazionali.
Signor Presidente ma che succede? Dove è finita la succitata "ospitalità" degli italiani? E' davvero possibile che il sentimento più forte che emerge nella popolazione sia ormai la paura dello straniero, del migrante, dell'immigrato?
La sicurezza è certamente un problema serio, ma non penso che il modo giusto di risolverlo sia quello di alimentare la paura e l'intolleranza nei confronti di persone comunitarie ed extracomunitarie. Piuttosto penso che una più attenta politica di integrazione sociale sia la soluzione al problema dell'Immigrazione che a mio avviso, non coincide (come il governo vuole far credere) con il problema della Sicurezza.
Siamo in EUROPA e credo sia assurdo leggere ancora sui giornali, titoli come "ragazza italiana violentata da un romeno". Con questo non voglio sminuire affatto la bruttura del reato, mi auguro soltanto che la giustizia faccia il suo corso indipendentemente da chi lo ha commesso. Quindi mi chiedo quale sia il bisogno di sottolineare la diversa nazionalità?
Sono una ricercatrice e il mio lavoro mi ha dato la possibilità di uscire fuori dai "nostri confini" e mi creda non ho mai trovato tanta intolleranza come quella che sta nascendo e che si sta alimentando negli ultimi tempi in Italia.
Adesso sono in Inghilterra e come lei sa qui di immigrati (comunitari ed extra comunitari) ce ne sono tanti, ma così tanti che non si può più fare una distinzione. Per farle solo un esempio, a Pasqua ero ad Oxford e in Chiesa ho assistito ad uno spettacolo meraviglioso: c'era tutto il mondo rappresentato in quella piccola Chiesa Cattolica. Mi colpì e mi commosse la diversità dei colori della pelle, dei costumi, ma al tempo stesso l'omogeneità e la coralità di tutte quelle persone.
Mi chiedo quando in Italia sarà possibile respirare quella stessa atmosfera di integrazione che si trova ormai nel resto d'Europa?
Signor Presidente spero tanto che Lei non permetterà al presente governo di inasprire i rapporti tra gli italiani e gli immigrati, spero che Lei alzi la voce davanti a ministri che giustificano e incitano alla pulizia dei campi rom, spero che Lei faccia tutto quello che è in suo potere per rendersi portavoce della necessità di migliorare la politica di integrazione sociale di cui l'Italia ha oggi bisogno per confrontarsi alla pari con il resto del mondo e d'Europa.
Fiduciosa nella sua persona e nell'importante carica istituzionale che lei ricopre, la ringrazio per la sua attenzione e le auguro buon lavoro.
Cordiali saluti. Maria Vinci
(Pugliese, 34 anni, da 5 o 6 si dedica alla ricerca sul cancro. Ha studiato e lavorato a Milano (Ifom) e aHeidelberg in Germania. Ora si trova in Inghilterra)
http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/sicurezza-politica-6/lettera-ricercatrice/lettera-ricercatrice.html

CARO direttore, mentre la destra italiana si appassiona ai tatuaggi di chi compie violenze, nel resto del mondo l'Italia è sotto la lente d'ingrandimento come Paese a rischio xenofobia. Giornali liberali (e persino conservatori) inglesi o tedeschi, francesi o spagnoli scrutano e trovano nelle vicende italiane i segnali di un nascente razzismo sottovalutato e non combattuto - quando non letteralmente alimentato se non altro dal punto di vista del clima politico - dal governo che si è insediato in queste settimane. Confesso che il dibattito sui tatuaggi (fuor di metafora, la discussione sulle appartenenze politiche dichiarate da chi compie i raid contro i negozi cingalesi) mi appare del tutto inutile o meglio gravemente dannoso. Non essere allarmati davanti a quello che accade è un pessimo segnale: il mito della giustizia fai-da-te è già un problema politico, l'aggressione a cittadini per la loro nazionalità o etnia è già l'annuncio di un rischio xenofobo. E' stata Famiglia cristiana a porre la domanda più provocatoria e imbarazzante: perché, se c'è tanta voglia di ronde, in questi anni nessuno le ha fatte contro i camion della camorra che portavano i rifiuti nelle discariche criminali?
La sicurezza è un problema reale e negarlo è un errore drammatico (certamente le forze della sinistra radicale, che lo hanno fatto, hanno pagato un prezzo salato a questo errore), ma è stato contemporaneamente un elemento fondamentale del marketing politico. Era, nella campagna elettorale, l'ingrediente più consistente usato dalla destra, cominciando dalla Lega che lo ha maneggiato con straordinaria abilità e improntitudine. L'uso della paura aiuta a vincere le elezioni, ma non aiuta a governare…Queste paure bisogna allora disinnescarle attraverso risposte, sociali e culturali. Ecco, disinnescarle è probabilmente la parola giusta. Non si possono negare o rimuovere come non si possono cavalcare o alimentare. Tutto può stare nello stesso contenitore della paura, non importa quali siano le vere cause dei singoli fenomeni sociali. Tutti diventiamo potenziali vittime. Ma la vittima è un soggetto debole e passivo. Tende ad accettare protezione in modo acritico, fino a giustificare la violenza come forma di difesa. E il rischio, oggi davvero ravvicinato, è quello della giustizia sommaria, dell'imbarbarimento dei rapporti civili.
Walter Veltroni
http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/sicurezza-politica-6/veltroni-deriva-xenofoba/veltroni-deriva-xenofoba.html