sabato 20 marzo 2010

Due bei calci nel culo !

Domenica e lunedì prossimi (scemo capelluto permettendo) si voterà quasi ovunque. Le liste sono state accolte tutte, anche quelle che non si dovevano accogliere . La democrazia che rischiava di morire ( "...dal ridere!" come dice Ellekappa ) è salva . Resta un piccolo problema . Tutto il troiaio che hanno combinato i vari Milioni sparsi per la penisola rischia seriamente far perdere un bel gruzzoletto di cosiddetti “voti d’opinione” al partito del fare casino, del fare i cazzi suoi e via elencando passando per quanto di più incivile possiamo immaginare.
E allora cosa occorre in una situazione come questa ?
Un paese normale ( con un opposizione altrettanto normale) saprebbe da solo come regolarsi . E invece siamo qua con la nostra tastierina a lanciare l’ennesimo appello al voto, a tutti i costi e costi quel che costi, a un pseudocentrosinistra ed a una pseudosinistra che , dopo il sussulto di orgoglio di sabato scorso, rischia di perdersi via e gettare alle ortiche l’ennesima occasione per dare due bei calci nel culo (metaforici e democratici) ai vari magnaccioni di regime.
Tira purtroppo un’aria (speriamo di sbagliarci) del tipo : " Visto che bella manifestazione che abbiamo fatto? Visto come gliele abbiamo cantate ? Visto come siamo stati bravi a non prenderci a sputi in faccia per tutto il tempo della manifestazione ? "
E poi …? cantava Giorgia .
E poi , aggiungiamo noi ,bisogna che ognuno faccia tutto per portare la gente ai seggi! Cazzo !
Bisogna che per una settimana si lascino da parte le minchiate che hanno portato un pezzo di sinistra a non essere più nemmeno presente in parlamento e l’altra parte ad esserci ma contando come il due di picche.
Abbiamo un sogno che non è irrealizzabile , vedere gli spazi elettorali riservati all’opposizione di ogni città, di ogni paese , di ogni villaggio con un unico manifesto ,senza faccioni ma con i simboli di tutti quelli che non vogliono più vedere i magnaccioni di cui sopra e con la scritta che : SE NON VAI VOTARE SEI DAVVERO UN COGLIONE e qualcuno potrà aggiungere , questa volta con una buona dose di ragione, che : “…io te lo avevo detto già qualche anno fa ! ”

domenica 14 marzo 2010

«Ad personam», poesia per il paese recidivo

«Fatta la legge, trovato l’inganno»,
se la sudavano i volponi di una volta.
Acqua passata, arrugginita.
Adesso gli inganni si fanno per legge,
nell’immediato,di figlio in padre,
retroattivi come ulivi secolari come sbarchi coloniali.
Qui si smacchiano impuniti mai pentiti, consorziati.
Si rivoltano frittate in Parlamento.
Si riscrivono carte che soddisfano oroscopi top secret.
E noi cosa diremo ai nostri figli, ai figli loro, all’Europa che sghignazza?
Sì, siamo un Paese in lutto.
Morale e futuro in braghe di tela,
sagome da tirassegno prese a fucilate,
ma ci solleveremo entro l’estate.
C’è un posto da bagnino un corso di latino?
Prove di salvataggio a fine maggio.
Faremo come fecero i Romani, ultimi testimoni.
In tempi di corruzione saldarono un ritornello alla canzone di certe leggi.
Al lupo al lupo, come Lucio Dalla.
Ad personam ad personam,
eco più eco allarme acceso.
Da quando il cielo è in cielo,
ad regge l’accusativo.
Non è un caso.
Saldato a certe leggi,
ad è un pubblico ufficiale un timbro sul verbale un fondo di giornale.
Dal tempo dei Romani e dei Sumeri dal ferro della notte e dei misteri,
da quando il cielo è in cielo,
la forza di gravità del suono
ad più accusativo è avviso di reato
un urlo prenotato
un tuffo sequestrato
un graffio sul costato
un indice puntato sui trafficanti di immunità alla mercé del capataz.
E noi cosa diremo ai nostri figli,
ai figli loro,
all’Europa che sghignazza?
Non siamo noi la Protezione Civile.
Non volevamo,
non sapevamo di fare i pali del colpo grosso.
Su un piatto l’elemosina, sull’altro le elezioni.
Per la speranza, rinvio a giudizio.
Un po’ per uno?
Uno su tutti!
Scudo o tenaglia?
Giochiamo a morra.
Siamo un Paese appeso a un filo,
recidivo nel farsi sgozzare dal suo non dire.
Siamo un Paese senza tetto per legge,
in un mare di schegge.
Siamo vittime civili dei botti illegali.
Ci giochiamo l’utopia,
il lato scorrevole l’aspetto maneggevole,
ci giochiamo in poche mosse l’altra riva della rima,
la parola col vento in gola,
democrazia, stazione marittima, democrazia,
spreco di Stato,
pane bruciato porto insabbiato volo ammainato.
Questo è il peccato. E i peccatori? S
ono alla nostra destra più di ieri.


13 marzo 2010 da : http://www.unita.it/news/culture/96159/ad_personam_poesia_per_il_paese_recidivo

VOGLIA DI DEMOCRAZIA

“Vedere così tante persone, uomini, donne, bambini che sfilano in modo sereno e gioioso ma con una idea chiara in testa " voglia di Democrazia" mi dà una grande forza interiore e soprattutto una grande voglia di votare Centro-Sinistra!!!!! Grazie di cuore per il vostro impegno verso il Paese”.
copiato spudoratamente da :Gabriele Fantini