sabato 20 dicembre 2008

In miniera!

Arriva il Natale e siamo tutti più buoni.
E allora se è davvero così vale la pena parlare ancora di Brunetta per la proposta di far lavorare fino a 65 anni le donne?
Vale ancora la pena di parlare di un Ministro dell’Economia che sta lasciando un paese alla canna del gas solo per avanzare i soldi per il federalismo fiscale dei suoi amici leghisti?
Vale la pena parlare del fatto che è stata approvata la celebre finanziaria “fatta in 7 minuti” ?
Vale la pena ricordare che un numero , ormai, intollerabile di famiglie dovranno passare il Natale facendo i conti con i 700 € al mese della Cassa Integrazione?
Vale la pena ricordare che tutti gli “atipici” non avranno neanche i 700 €uro della Cassa Integrazione ?
Vale la pena ricordare che il caso Parmalat , nonostante la sentenza, ha lasciato sul lastrico svariate decina di migliaia di persone?
Vale la pena citare l’ennesimo attacco della Chiesa ai gay?
Non vale la pena . Oggi bisogna parlare del PD e della questione morale . Meglio ancora se a parlarne è un pregiudicato, un inquisito o quantomeno un personaggio in odore di mafia. Se poi chi parla è circondato di tutte queste belle anime meglio ancora , la voce si fa più forte ed gli spazi sui media si amplificano a dismisura . Per non parlare dell’ipotesi in cui questa persona , le belle anime di cui sopra , se le porta in parlamento a nostro carico . Che differenza c’è tra un’Assessore che intasca del denaro da un privato per favorirlo in un’opera pubblica ed un pregiudicato che incassa decine di migliaia di euro al mese di denaro pubblico , solo perché è amico di un personaggio pubblico eccellente? Riflettiamoci . Per quanto mi riguarda la risposta è semplice : nessuna differenza ! In miniera tutti e tre a spalare carbone!

lunedì 15 dicembre 2008

Oltre i limiti d’età , oltre i limiti della decenza

Ci avrei giurato che dopo la proposta indecente di portare a 65 anni l’età pensionabile femminile qualcuno avrebbe parlato obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione Europea e di necessità di garantire una parità tra uomo e donna. Oltre che rozzi sono anche banali , ripetitivi e privi di fantasia. Non occorreva dunque la palla di vetro per arrivarci. Bastava guardarsi indietro e ricordare un fatto analogo avvenuto qualche anno fa. Eravamo a metà degli anni novanta ( anno più anno meno e forse al Governo c'era Prodi) e dopo un dibattito che durava anni l’Italia dovette recepire la normativa europea che in nome della stessa parità sbandierata oggi, cancellava il divieto di adibire le donne al lavoro notturno. Il concetto oggi è ancora lo stesso , a distanza di anni , ossia: donne perché dobbiamo discriminarvi impedendovi di lavorare anche dalle 22 alle 6 di mattina? Noi vi vogliamo dare un’opportunità in più e voi anziché esserci grate vi mettete a fare le vittime? So benissimo che sembra una presa per il culo ma è stato proprio così. E adesso siamo pronti a fare il bis con le stesse argomentazioni del cazzo di allora. Non so quanti tra gli ultras che inneggiano alle straordinarie doti del Signor Brunetta abbiano un’esperienza diretta di cosa significhi per una famiglia avere una madre o una moglie che è costretta , pur di mantenere uno straccio di posto, a lavorare di notte una settimana ogni quattro. Personalmente avrei tante storie , magari modeste ma significative, da raccontare su questo tema. Mi auguro , tra qualche mese, di non dover arricchire la mia esperienza anche con le storie di chi sarà costretta a lavorare oltre che al di là dei limiti di età , anche al di là dei limiti della decenza e della civiltà

domenica 14 dicembre 2008

Li avete votati ? Adesso teneteveli!

Fannulloni anche da “vecchi”. L’ incubo del ministro Brunetta per gli sfaticati adesso prende di mira anche chi avrebbe diritto ad andare in pensione. In particolare le donne. Poco importa al Ministro se costoro fanno tre lavori – i figli, la casa, i genitori anziani – e andando in pensione qualche anno prima diventano l’unico sostituto di un sistema sociale che non esiste . Per Brunetta tutto questo non conta le donne , in particolare , vanno punite senza esitazioni.Brunetta dichiara di essere sbigottito : “dallo spaventosamente basso tasso di occupazione italiano” E allora cosa fa ? Invece di proporre soluzioni per i giovani ( che un lavoro lo rincorrono senza riuscire a trovarlo) propone di “recuperare alla vita lavorativa attiva la cosiddetta terza età” Quindi basta possibilità diu andare in pensione a 60 anni per le donne ma aumento di 5 anni dell’età pensionabile. Il tutto perché , a detta del Ministro, bisogna : “non sprecare questo enorme serbatoio che sono gli anziani, la terza età, perché al di là di tutto conviene economicamente”.Ecco la questione : “conviene economicamente” . Come dire chissenefrega se tu per tutta la vita hai badato ai figli , alla casa e a tutto quello che , normalmente , la società scarica sulla spalle delle donne . Oggi economicamente conviene farti lavorare di più è quindi: schiatta sul posto di lavoro. Qualcuno che di pensioni e di problemi al femminile ne capisce di più del Ministro ha obbiettato che “costringere le donne a lavorare fino a 65 anni significa punirle”. E significherà pure qualcosa il fatto che un altro Ministro dello stesso Governo abbia dichiarato “l'età reale di pensionamento delle donne è più alta di quella degli uomini i quali grazie all'anzianità raggiungono la pensione prima delle donne. Solo l'8% delle donne arriva all'anzianità. Quindi i 60 anni sono l'unica prima uscita per le donne».
La CGIL ricorda al Ministro Brunetta che la legge di parità tra uomini e donne del 1977 permette alle donne “se vogliono di lavorare fino a 65 anni”. “Mi pare – aggiunge il maggior Sindacato - che Brunetta arrivi 31 anni dopo”. “Il problema è un altro , ed è che le persone devono poter scegliere”.Dite la verità queste cose nel programma elettorale che vi ha spinto a votare per Berlusconi e la sua coalizione non solo non erano scritte ma sono state nemmeno sussurrate. Li avete votati ! Adesso teneteveli!