martedì 9 giugno 2009

Qualcuno era Democratico

Il testo di Gaber parafrasato da Cristiana Alicata
Qualcuno era democratico perché era nato a Torino.
Qualcuno era democratico perché il figlio, la sorella, il papà… la mamma no.
Qualcuno era democratico perché vedeva l’america di Obama come una promessa, la Spagna come una poesia, la democrazia come il “Paradiso Terrestre”.
Qualcuno era democratico perché si sentiva solo.
Qualcuno era democratico perché aveva avuto un’educazione troppo cattolica.
Qualcuno era democratico nonostante non avesse avuto un’educazione cattolica.
Qualcuno era democratico perché il degrado lo esigeva, la disoccupazione lo esigeva, la libertà di stampa lo esigeva, la dignità delle donne e delle minoranze anche… lo esigevano tutti.
Qualcuno era democratico perché: “La storia è dalla nostra parte!”.
Qualcuno era democratico perché glielo avevano detto.
Qualcuno era democratico perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era democratico perché prima era comunista. E anche un pò adesso.
Qualcuno era democratico perché aveva capito che l’America di Obama andava piano ma lontano.
Qualcuno era democratico perché Scalfarotto era una brava persona.
Qualcuno era democratico perché Berlusconi non era una brava persona.
Qualcuno era democratico perché era ricco ma amava il popolo.E qualcuno lo era anche perchè era povero.
Qualcuno era democratico perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
Qualcuno era democratico perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
Qualcuno era democratico perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
Qualcuno era democratico perché non ne poteva più di fare l’operaio.
Qualcuno era democratico perché voleva l’aumento di stipendio.
Qualcuno era democratico perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopo domani sicuramente…
Qualcuno era democratico perché: “viva Serracchiani, Viva Civati, Viva Scalfarotto”.
Qualcuno era democratico per fare rabbia a suo figlio.
Qualcuno era democratico perché guardava sempre RAI UNO e non ne poteva più.
Qualcuno era democratico per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno era democratico perché voleva uno Stato meritocratico.
Qualcuno era democratico perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.
Qualcuno era democratico perché aveva scambiato il “ricambio generazionale ” per il “Vangelo secondo Scalfarotto”.
Qualcuno era democratico perché era convinto d’avere dietro di sé le nuove generazioni.
Qualcuno era democratico perché era più democratico degli altri.
Qualcuno era democratico perché c’era il Partito Democratico.
Qualcuno era democratico nonostante ci fosse il Partito Democratico.
Qualcuno era democratico perché non c’era niente di meglio.
Qualcuno era democratico perché non abbiamo un vero Partito Socialista.
Qualcuno era democratico perché lo Stato peggio che da noi solo l’Uganda.
Qualcuno era democratico perché non ne poteva più di cinquant’anni di governi viscidi e ruffiani.
Qualcuno era democratico perché piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica, Tangentopoli, Velinopoli, depenalizzazioni varie eccetera, eccetera, eccetera.
Qualcuno era democratico perché chi era contro era democratico.
Qualcuno era democratico perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
Qualcuno credeva di essere democratico e forse era qualcos’altro.
Qualcuno era democratico perché sognava una libertà diversa da quella dell’america di Bush. Qualcuno era democratico perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era democratico perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché era disposto a cambiare ogni giorno, perché sentiva la necessità di una morale diversa, perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Qualcuno era democratico perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso, era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
Qui la versione originale di Giorgio Gaber. http://unita.it/index.php?section=news&idNotizia=85368
Una delle più belle cose mai scritte che mi sono divertita ad aggiornare.

domenica 7 giugno 2009

Oggi SI VOTA!!! Capito !!!

Sissignori oggi si deve andare a votare , e non solo perchè la Costituzione stabilisce che è un " diritto dovere " . Oggi si deve andare a votare per dare un segnale chiaro e forte ai fascisti , ai puttanieri , ai razzisti di merda e a tutto il troiaio che si portano dietro.
Quindi poche palle , Per un giorno ci si tappa il naso, la bocca e le orecchie (gli occhi no perchè altrimenti sbagliate a fare la crocetta) e si vota per il Partito Democratico o ala massimo per Sinistra e Libertà. Da domani si può ricominciare a fare i cazzoni con tutti i distinguo di merda che ci hanno ridotti in questo stato . O meglio ancora da domani la si painta di fare i cazzoni e si comincia a far capire, sul serio, a qualche cialtrone che se il 40% che li vota è tanto , il 60% che non li può più vedere, neanche in fotografia, è ancora di più.
Giù dalle brande, verginelle del tutto e subito e paraculi del senza se e senza ma . Oggi non c'è da disquisire su qualche sottigliezza del cazzo che stanotte ,tra le bianche coltri , vi è venuta alla mente . Oggi c'è da fare a cazzotti , quindi : fuori gli attributi e ... avanti a votare !

Europee, puntiamo l'ultima monetina

di Adriano Sofri
http://www.unita.it/news/speciale_europee/85394/europee_puntiamo_lultima_monetina