sabato 20 settembre 2008

Boccaccio docet

In un paese dove tra Alitalie, fascismi di merda riemergenti perché mai eliminati alla radice, milioni di persone che non sanno come tirare la fine del mese e una banda di cialtroni che regge il timone della nave questa vicenda è un sorso d’acqua fresca nel deserto. Come nella più banale delle barzellette il marito torna a casa, prima del previsto, e trova la dolce consorte che si sollazza con un esponente del clero .
Non escludiamo che la fedifraga abbia anche gridato il classico : “cielo mio marito” . Fatto sta che il consorte avvilito e legittimamente incazzato non ricorre al cosiddetto delitto d’onore , ma più civilmente va dal capo del prete a chiedere spiegazioni. Costui in maniera che più ecumenica non si può, risponde : “Non giudicate se non volete essere giudicati ! ”
E allora immaginiamoci la scena con il marito che, allibito, lo guarda e precisa : “Guardi eminenza che io non voglio giudicare nè la moralità né men che meno le prestazioni … Volevo solo evidenziare il fatto che il suo sottoposto, mia moglie, non se la doveva trombare…” - “ Figliolo…” prosegue il vescovo , stando alla cronaca “…pur essendo grande la responsabilità di un sacerdote che dovrebbe essere sempre per gli altri esempio e guida non dobbiamo dimenticare che, a fronte di molti che per fortuna sostengono il prete, non mancano persone che direttamente o indirettamente, lo spingono a mancare." Il marito allibito , supera a fatica l’attimo di stranimento e chiede : “ Scusi Eminenza , ma lei mi sta dicendo che il problema non è il prete che si scopa mia moglie bensì il fatto che io ho la moglie zoccola ?” Quale sia la risposta che l’autorità ecclesiastica ha fornito , la cronaca non lo riferisce , ma non è difficile pensare ad un lungo silenzio da parte del Vescovo unita ad un espressione che sta a sottintendere : “ …ebbene si figliolo !”
Questi i fatti
http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/cronaca/prete-sorpreso/prete-sorpreso/prete-sorpreso.html . Quindi , come si usa dire, il dibattito è aperto ed il sondaggio che sta fianco ci aiuterà a capire come la pensate.

venerdì 19 settembre 2008

Una firma non si nega a nessuno.

La vicenda Alitalia si può prestare alle più svariate discussioni. La prima ed unica finora sviluppatasi è quella sulla responsabilità della CGIL nel mandare a monte la trattativa.
Il tema come è ovvio l’ha dettato il Presdelcons e tutta l’accozzaglia di pennivendoli di regime e di mezzibusti televisivi ( tranne qualche eccezione che in quanto tale conferma la regola) si sono affrettati a svilupparlo in tutte le sue molteplici forme.
Ma lasciamo a ad altri l’analisi della vicenda Alitalia e soffermiamoci su un altro aspetto della questione. Non era ancora iniziata la trattativa e già i segretari di CISL e UIL avevano dichiarato di essere pronti a firmare. A firmare cosa se non avete ancora fatto la trattativa? “ Non importano i contenuti, noi firmiamo a prescindere …” pareva di capire. E così è stato. Come era stato per il famigerato Patto per l’Italia , come hanno già annunciato di voler fare nel negoziato con Confindustria per la riforma del sistema contrattuale. Verrebbe da pensare che la premiata ditta Angelettie & Bonanni abbia fatto del banalissimo, ma a volte determinate gesto di apporre il proprio nome sotto un accordo, una vera e propria attività industriale da svolgere a ritmi di catena di montaggio e secondo il più rigido schema fordista.
“ Mettetemi davanti qualcosa e io ci metto la mia onorata sigla “ - potrebbe essere il motto della premiata società . Ma anche : “ una firma non si nega a nessuno” con il sottinteso , a maggior ragione se serve ad accreditarmi come interlocutore privilegiato agli occhi di chi governa . E allora cosa fare ? Visto che una ditta se vuole stare sul mercato deve produrre degli utili , noi vogliamo aiutarli nella loro attività . In che maniera ? Semplicissimo , chiunque conosca un ragazzo che necessita di farsi firmare una nota ricevuta a scuola o una giustificazione che lo copra per essere stato al parco a limonare anziché in aula a farsi dare i voti secondo il dettato della Gelmini, mandi tutto ciò che necessita di firma alle segreterie nazionali di CISL e UIL. Riceverà a breve giro di posta la nota o la giustificazione opportunamente vidimata .
E sarà una firma che conta perché è di due che con il Presdelcons e con la sua adorata Ministra dell’Istruzione sono davvero buoni amici.

lunedì 15 settembre 2008

Semplicemente imperdibile!

NAZISMO ALLA MODA

«Se avesse trionfato il nazismo vestiremmo tutti quanti molto più elegantemente». Lo trovo scritto in un forum girando in rete.La discussione inizia con la domanda: «come sarebbe stata l’Europa se avesse vinto il Hitler?». Ma siamo sicuri che il nazismo abbia perso la guerra?In questa discussione dove gli interlocutori hanno nomi da libro di fantascienza, personaggi di mitologie tra il satanico e il ciberpunk, un po’ superuomo un po’ supermarket, vampiri postmoderni col cuore di panna... insomma, in questa chiacchierata non trovo l’odio tipico dei blog.Qualche tempo fa su argomenti del genere ci si insultava senza alcuna diplomazia. Olio di ricino e bastonate nei denti virtuali scorrevano di riga in riga. Normalmente c’era nembo84 che avrebbe voluto appendere barsoom78 per i testicoli, barsoom78 rispondeva che non avrebbe mostrato le sue parti intime a nembo84 che a suo giudizio era piacevolmente interessato ai rapporti omosessuali, meinkampf89 citava Hitler in tedesco e ricordava a entrambi i loro rispettivi defunti. Tutto ciò accompagnato da “ebrei al rogo” e “boia chi molla”.Adesso questi misteriosi scrittori della rete sono diventati politicamente corretti e parlano di abbigliamento. Tra le celle di questo forum ci si risponde con educazione, si avverte l’influenza del dibattito nella nuova destra. Forse i misteriosi barsoom78, nembo84 e meinkampf89 sono il ministro La Russa, il sindaco Alemanno e il presidente Fini. Li abbiamo sentiti scornarsi con garbo anche in questi ultimi giorni. Il primo ha dichiarato di fare un torto alla propria coscienza se non avesse ricordato che i fascisti dal loro punto di vista, combatterono credendo nella difesa della patria. Il secondo ha sostenuto che definire il fascismo “male assoluto” è un’affermazione ingenerosa nei confronti di tanti che aderirono a quell’esperienza in buona fede. E il terzo, dall’alto della sua abbronzatura frutto di bagnetti illegali all’isola del Giglio, ha bacchettato i suoi scolari dicendo che la nuova destra è antifascista.Chissà che non siano proprio sotto falso nome a parlare di nazismo come di una linea di abbigliamento. Nel forum trovo qualcuno che scherza sulla stella gialla da cucire sul vestito, qualcun altro che lo rimprovera garbatamente per la sua ironia macabra, ma la discussione continua a ruotare attorno all’eleganza dell’abito. «Le uniformi naziste sono bellissime. Più belle anche di quelle dell’armata rossa», scrive un anonimo interlocutore al quale risponde un altro navigante della rete mettendo la fotografia di un Ss in posa da divo.Per questo non mi stupisce che l’ex capitano delle Ss Erik Priebke intervenga in un concorso di bellezza. Un criminale nazista scappato in Argentina, arrestato poco più di una decina di anni fa e condannato per le sue responsabilità nell’eccidio alle Fosse Ardeatine, che viene invitato a presiedere una giuria di guardoni misuratori di tette e culi. Sbavatori di professione, esperti di chiappe a mandolino e turgidezza del capezzolo.Credevo che fosse uno scherzo, “che sia una maniera di fargli scoppiare una vena?” ho pensato. E invece è tutto vero. Dalle agenzie apprendiamo che l’elegante vecchio non potrà raggiungere un paesino della Ciociaria dove si tiene una sfilata di carne umana in mutande e reggipetto. L’impedimento nasce da una fastidiosa condanna agli arresti domiciliari che lo tiene momentaneamente vincolato alla sua casa nel centro di Roma. Pare che abbia accettato di partecipare in videoconferenza. Un po’ come quella pubblicità dove un noto gestore telefonico approfitta di Gandhi per reclamizzare i suoi prodotti e il Mahatma parla davanti a una webcam nella sua casa, appare su megaschermi in America e sulla piazza rossa, sul computer portatile dei guerrieri con la lancia e sul telefonino di una coppietta al Colosseo. La pubblicità che si chiude con lo slogan “se avesse potuto comunicare così, oggi che mondo sarebbe?”Penso che se ai tempi di Gandhi ci fosse stata questa tecnologia probabilmente lui non avrebbe potuto usarla. Forse avrebbe potuto usufruirne Hitler. Lo avrebbe fatto sicuramente se avesse vinto la guerra, per tornare un attimo al discorso apparso nel forum virtuale. E a distanza di tanti anni il progresso ha premiato il nazismo permettendo al vecchio capitano di dare il suo giudizio sul corpo di giovani donne speranzose di approdare sulla passerella del Gabibbo o in qualche sculettante trasmissione dispensatrice di premi e barzellette. Una giusta ricompensa per il vegliardo che alla fine del marzo ’44 ebbe l’onore di vedere 335 corpi ammucchiati uno sull’altro in una cava lungo la via Ardeatina, corpi che sfilarono davanti a lui con le mani elegantemente legate dietro alla schiena, tenute strette da uno sfizioso filo di ferro.Le iscrizioni a quell’atipico concorso vennero fatte in fretta. Kappler grazie all’aiuto di un manipolo di volenterosi scrisse la lista in poche ore nella notte tra il 23 e il 24. I partecipanti non dovettero nemmeno pagare una quota, né spendere soldi per il treno. Li andarono a prendere a casa con mezzi speciali come i vip. Condotti nella meravigliosa cornice della campagna romana sfilarono a gruppi di cinque. Giunti davanti alla giuria gli si chiedeva garbatamente di reclinare il capo in avanti per ricevere il colpo all’altezza della nuca. Chissà quante giovani miss conoscendo l’eccellente presidente che le giudicherà aspireranno a coronare la loro carriera con una pallottola che attraversa il cervelletto.Purtroppo alle fosse Ardeatine Priebke ebbe la sfortuna di assistere a una sfilata di soli uomini. Maschi poco sensuali che non scoprivano nemmeno il ginocchio. Mentre altri suoi compagni di ventura avevano avuto il privilegio di veder sfilare delle magrissime miss sulla neve di Auschwitz. Sfilare nude senza straccetti che nascondevano interessanti particolari. Chissà se anche in quei luoghi ci si divertiva goliardicamente a assegnare premi? Chissà se si chiacchierava su questioni come le dimensioni perfette di seno, fianchi e sedere? Chissà se venivano invitati in giuria gli eminenti psicologi a disquisire di questioni come l’anoressia?«Se avesse trionfato il nazismo vestiremmo tutti quanti molto piu’elegantemente» scrive un anonimo sul forum. In attesa del lieto evento godiamoci questa bella giovinezza sculettante, quella ciociara per pochi fortunati e quella in diretta televisiva alla televisione nazionale. Carne per rallegrare gli animi alle nostre truppe, ventri per generare figli che daranno il sangue alla patria.
Ascanio Celestini - L'Unità online Pubblicato il: 14.09.08 Modificato il: 14.09.08 alle ore 8.15

domenica 14 settembre 2008

Meditate, fascistelli, meditate...

Non cambio opinione su Gianfranco Fini perché considero le uscite di questi giorni esclusivamente frutto di un becero calcolo politico finalizzato a raccogliere qualche risultato in una lotta intestina di AN per ragioni di potere e di corrente.
Resta però interessante leggere che frasi di questo tipo siano uscite dalla bocca di un personaggio che deve tutta la sua carriera politica al fatto di essere stato il “delfino” di Giorgio Almirante.
E allora sapete cosa faccio? Butto via un po’ di spazio sul blog e riporto alcuni stralci delle sue dichiarazioni , almeno a beneficio di quei tre o quattro fascistelli che ogni tanto mi vengono a trovare.
Che almeno loro ci riflettano …
“ I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata. È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata».
«
Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista…”
«Sono convinto non da oggi che la destra italiana debba senza ambiguità e reticenze dire che si riconosce in alcuni valori certamente presenti nella Costituzione: la libertà, l'uguaglianza e la giustizia sociale. Valori che hanno guidato e ancora guidano il cammino della destra e che sono valori di ogni democrazia e che a pieno titolo sono antifascisti».

Il resto , i fascistelli, se lo vadano a leggere da soli o, se vogliono, se lo facciano raccontare direttamente dal loro camerata.