atto primo - scena terza
Se il cielo ha in serbo qualche funesto flagello superiore a quelli ch'io possa augurarti, oh , lo trattenga finché siano mature le tue colpe e poi scagli il suo sdegno su di te, nemico della pace di questo misero mondo.
Il tarlo della coscienza ti roda continuamente l'anima; sospetta, finché vivi, dei tuoi amici come traditori; e tratta come gli amici più diletti perfidi traditori; il sonno non chiuda quei tuoi occhi letali, tranne che mentre qualche sogno angoscioso ti atterrisce con un inferno di orrendi diavoli.
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