domenica 26 ottobre 2008

The day after

E dunque Veltroni ce l’ha fatta . Dopo mesi in cui rincorreva un momento importante e bello di mobilitazione popolare, alla fine c’è riuscito. Adesso si tratta di capire come tradurrà in atti concreti questa prova tangibile del consenso che, indubbiamente, il popolo del PD gli ha voluto riservare . Servirà solo , come dice qualcuno, a rafforzare la sua leadership all’interno del PD ? Per quanto poco sarebbe già qualcosa … ma non credo proprio sia così . Infatti, ammesso e non concesso , che così fossero le cose , chi sarebbe quel pazzo scatenato che andrebbe ad imbarcarsi nell’impresa di mettere in piedi un ambaradan come quello di ieri (coi costi, i rischi e l’impegno che comporta ) solo per mandare affanculo D’Alema o Parisi? In politica , da quell’esperto navigatore che è, Veltroni sa benissimo che esistono mezzi molto più efficaci per fare certe operazioni in maniera indolore , senza mobilitare mezzo mondo e soprattutto senza crearsi l’immagine del killer . Scartata , dunque, l’ipotesi veicolata da una destra allibita , che non riusciva a credere ai propri occhi davanti a tanta gente raccolta davanti a un leader che era dato per morto , torniamo a cosa fare da oggi in poi per non sprecare il patrimonio acquisito nella giornata romana. Intanto se occorreva riprendersi d’animo dopo il 13 e 14 aprile ieri è arrivato un bel ricostituente. Da domani occorre fare quello che i cittadini ci chiedono , ovvero l’opposizione. Iniziando , magari dal tema della scuola, senza cercare di mettere il cappello sull’ Onda Anomala , ma facendo una battaglia fino allo sfinimento in tutte le sedi fino ad arrivare (se necessario) al referendum , affinchè si sappia con chiarezza chi vuole cancellare il futuro ai giovani, e chi invece, vuol dare loro una prospettiva, almeno, dignitosa. Dopodichè altre occasioni non mancano.! C’è in discussione una Finanzaria sulla cui stesura, la destra, si è fatta vanto di averla effettuata in soli otto minuti ( e si vede …) e che è stata elaborata prima della crisi che sta devastando i mercati, e quel che più conta le famiglie e le imprese . Bene questa Finanziaria va mutata radicalmente perché, radicalmente, è cambiato lo scenario internazionale e quello nostrano. C’è tutta la partita della modifica della legge elettorale per le Europee che potrebbe essere una buona occasione per ricostruire uno straccio di dialogo a sinistra … Le idee , insomma, ci sono . Alcune le ha illustrate per sommi capi , ieri , Veltroni , rimane tutto il lavoro da fare in Parlamento e sul territorio . Il Partito Democratico non controlla i mezzi di informazione come il Presdelcons e questo è certamente un grande limite . Qualcuno i giorni scorsi nel paragonare i miseri minuti dedicati dai TG ( RAI e Mediaset) all’opposizione , si chiedeva, se invertendo il tempo che questi riservano a PD e PdL avremmo gli stessi risultati nei sondaggi sul “gradimento” del governo. E’ una questione che meriterebbe una verifica reale . Non esistendo, però, neanche teoricamente questa ipotesi la lasciamo lì come elemento di riflessione … in particolare a beneficio dei fascistelli che non riescono a capacitarsi del fatto che un 40% di italiani possiede ancora delle opinioni e non ha ancora ammassato il proprio cervello in un qualsiasi studio Mediaset. Il PD , dicevamo, non possiede mezzi di comunicazione, ma in compenso ha “ereditato” una parte importante della struttura organizzativa territoriale dai partiti che lo compongono e soprattutto è composto da una base abituata, per storia, cultura e tradizione ad i impegnarsi nel lavoro sul territorio . Ebbene bisogna ripartire anche da questo dato importante. Il tempo di piangersi addosso è finito ,la sconfitta metabolizzata, ma occorre ricordare sempre che , se è vero ciò che afferma Veltroni, ovverossia che ” L’Italia è migliore di chi la governa ” è altrettanto vero che in questo paese esistono ancora tante persone che, per egoismo, ignoranza, qualunquismo, becero calcolo personale , scarsa attitudine a utilizzare i doni che la natura gli ha fornito ( tipo il cervello) continuano imperterriti a farsi abbindolare da quello che Mitterand definiva un “vendeur de soupes” (venditore di minestre) . E’ a questa fascia di persone che occorre rivolgersi e nessuno meglio dei Circolo Territoriali lo può fare, ognuno nel proprio piccolo, ognuno nel proprio ambito, ognuno con i propri mezzi . Occorre un’azione capillare che sappia mettere le persone di fronte all’evidenza dei fatti. Che sappia smontare con esempi concreti ( che non mancano) l’immagine del miracolo della destra al potere che risolve tutto con due decreti o con l’intervento delle forze dell’ordine. Anche questo … si può fare! E a proposito del venditore di minestre ( riscaldate per giunta) annotiamo il commento stizzito che ci ha fatto pervenire da Pechino. Tra uno sbadiglio ed una pennichella in pubblico , il Presdelcons in mezzo a varie altre amenità ha pure dichiarato , che:” Io invidio i socialdemocratici degli altri paesi europei” . Si consoli e si metta il cuore in pace pensando che noi invidiamo, indistintamente, tutti gli altri leader di tutti gli altri paesi europei . E soprattutto quando gli torna alla mente l’idea peregrina di fare confronti in casa d’altri guardi le faccette che si ritrova in casa propria. Chi ha nella propria squadra di governo i Gasparri e i Calderoli, le Carfagne e le Gelmini sarà utile che si ricordi il vecchio detto per cui “un bel tacer non fu mai scritto” e lo applichi con il massimo rigore.

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