lunedì 6 luglio 2009

Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un susseguirsi di iniziative legislative apparentemente estemporanee e dettate dalla fantasia dei singoli parlamentari ma collegate tra loro da una linea di continuità: la volontà della politica di soffocare ogni giorno di più la Rete come strumento di diffusione e di condivisione libera dell’informazione e del sapere. Le disposizioni contenute nel "Decreto Alfano" sulle intercettazioni rientrano all'interno di questa offensiva.Il cosiddetto "obbligo di rettifica" imposto al gestore di qualsiasi sito informatico (dai blog ai social network come Facebook e Twitter fino a .... ) appare chiaramente come un pretesto, un alibi. I suoi effetti infatti - in termini di burocratizzazione della Rete, di complessità di gestione dell'obbligo in questione, di sanzioni pesantissime per gli utenti - rendono il decreto una nuova legge ammazza-internet.Rispetto ai tentativi precedenti questo è perfino più insidioso e furbesco, perché anziché censurare direttamente i siti e i blog li mette in condizione di non pubblicare più o di pubblicare molto meno, con una norma che si nasconde dietro una falsa apparenza di responsabilizzazione ma che in realtà ha lo scopo di rendere la vita impossibile a blogger e utenti di siti di condivisione.I blogger sono già oggi del tutto responsabili, in termini penali, di eventuali reati di ingiuria, diffamazione o altro: non c'è alcun bisogno di introdurre sanzioni insostenibili per i "citizen journalist" se questi non aderiscono alla tortuosa e burocratica imposizione prevista nel Decreto Alfano.La pluralità dell'informazione, non importa se via internet, sui giornali, attraverso le radio o le tv o qualsiasi altro mezzo, costituisce uno dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino e, probabilmente, quello al quale sono più direttamente connesse la libertà e la democrazia.Con il Decreto Alfano siamo di fronte a un attacco alla libertà di di tutti i media, dal grande giornale al più piccolo blog.Per questo chiediamo ai blog e ai siti italiani di fare una giornata di silenzio, con un logo che ne spiega le ragioni, nel giorno in cui anche i giornali e le tv tacciono. E' un segnale di tutti quelli che fanno comunicazione che, insieme, dicono al potere: "Non vogliamo farci imbavagliare".Invitiamo quindi tutti i cittadini che hanno un blog o un sito a pubblicare il 14 luglio prossimo questo logo e a tenerlo esposto per l’intera giornata, con un link a questo manifesto. - Non si tratta di difendere la stampa, la tv, la radio, i giornalisti o la Rete ma di difendere con fermezza la libertà di informazione e con questa il futuro della nostra democrazia.

2 commenti:

Matteo ha detto...

Il governo, composto da gente che non conosce minimamente internet, non si rende conto che i blog non sono come la carta stampata o le televisioni. Per ognuno che ne chiudi ce ne sono altri cento che fanno da cassa di risonanza. Dobbiamo difendere i nostri blogs come l'ultimo baluardo dell'informazione e del pensiero liberi.

Anonimo ha detto...

LA LEGGE BAVAGLIO E IL PRESIDENTE NAPOLITANO.
NON DOBBIAMO AVERE ALCUNA GRATITUDINE nei confronti del presidente della Repubblica !!! E' evidente, anche all'osservatore più distratto (escluso il pdmenoelle), che il presidente, come NON HA FATTO NULLA per fermare o per dissociarsi dall'inqualificabile "lodo alfano", anche adesso, per timore del ... l'incoerenza, NON FARA' NULLA per fermare questa pseudo-legge bavaglio che sembra scritta di pugno dallo stesso colpevole mafioso ... e nano !!! Ultimamente il presidente, per chiudere la bocca a chi gli chiedeva cosa intendesse fare, si è fabbricato una foglia di fico chiedendo ad alfano che bisogna "cambiare qualcosuccia" prima che questo pezzo di ... legge-bavaglio venga approvata anche dal senato. Peccato che questa foglia di fico abbia solo il gambo ! Questa nano tossica proposta di legge-bavaglio NON PUO' ESSERE CAMBIATA, PUO' ESSERE SOLO CESTINATA !!! Purtroppo, il presidente si comporta esattamente come faceva il suo predecessore ciampi: alla fine firma tutte le carte che gli passano ! Ed il perché di questo comportamento è fin troppo ovvio, è il timore del ... l'incoerenza, è lo stesso motivo che spingeva anche il suo predecessore ciampi a firmare qualsiasi cosa ! Chi spinge i presidenti a firmare qualsiasi carta ? "SPINGITORI DI PRESIDENTI", prossimamente su RADIO E TV EDUCATIONAL CHANNEL ... canale educativo per il popolo bue, anzi buissimo ! :D