domenica 30 agosto 2009

Pier Luigi Bersani alla Festa Nazionale del PD

«Non faccio il segretario se non posso dire la parola sinistra», dice con orgoglio, rifiutando l'etichetta di «passatista» e di «socialdemocratico» e citando, anche lui, Obama come esempio di modernità che si rifà alle radici … Le distanze dal suo rivale non sono sull'idea paese, sulle inefficienze del governo rispetto alla crisi e sulle categorie da difendere (insegnanti, famiglie, redditi bassi) ma sul partito che sarà a seconda che vinca l'ex comunista o l'ex democristiano. «Io voglio bene a Franceschini ma dire che non sta a lui spiegare le differenze da me non mi è piaciuto. Se in un anno abbiamo perso 4 milioni di voti, sarà un problema un pò di tutti», è la premessa all'elenco di errori «da correggere». Sull'identità, perchè «riformismo non è andare per funghi, un pò qua e un pò là» ma vuol dire partito «popolare, non giacobino, non classista». E qui Bersani scandisce il suo mantra: «Voglio un partito di una sinistra democratica e liberale e, siccome c'è gente che si preoccupa, vorrei anche sdrammatizzare: ci sono state tante sinistre (cattolica, liberale, comunista) e non si offendeva nessuno perchè sinistra allude all'uguaglianza di tutti». In quei valori sono le radici del Pd e Obama, modello politico di tutti i big Pd, è la prova vivente «della modernita» di alcuni ideali e non del «passatismo». Così come il radicamento del partito «di cui tutti ora parlano», è l'unico modo per costruire il partito: «È chiaro che bisogna conoscere Internet ma la sostanza politica è guardare la gente all'altezza degli occhi» … Certo sui temi etici, il Pd ha ancora strada da fare per trovare l'unità e per Bersani «va bene discutere ma poi ci si dà delle regole per trovare una posizione unica». E sui due nodi del dibattito congressuale, rinnovamento generazionale e alleanze, Bersani resta della sua idea. «Ho il compito di fare girare la ruota ma io non riduco i giovani a simboli… E se il primo compito del Pd è fare un'opposizione «combattiva», il secondo è «riorganizzare subito il campo del centrosinistra» senza aspettare «di farlo solo quando avremo il 51 per cento». E se «la raccolta non la fai quando semini», per l'aspirante leader la semina nel campo dell'opposizione va cominciata subito, aprendo il dialogo con «tutte le forze di opposizione», dall'Udc alla sinistra.
http://www.unita.it/news/italia/87698/bersani_non_rinuncio_alla_parola_sinistra

1 commento:

april ha detto...

E speriamo che riesca a spuntarla...