domenica 14 marzo 2010

«Ad personam», poesia per il paese recidivo

«Fatta la legge, trovato l’inganno»,
se la sudavano i volponi di una volta.
Acqua passata, arrugginita.
Adesso gli inganni si fanno per legge,
nell’immediato,di figlio in padre,
retroattivi come ulivi secolari come sbarchi coloniali.
Qui si smacchiano impuniti mai pentiti, consorziati.
Si rivoltano frittate in Parlamento.
Si riscrivono carte che soddisfano oroscopi top secret.
E noi cosa diremo ai nostri figli, ai figli loro, all’Europa che sghignazza?
Sì, siamo un Paese in lutto.
Morale e futuro in braghe di tela,
sagome da tirassegno prese a fucilate,
ma ci solleveremo entro l’estate.
C’è un posto da bagnino un corso di latino?
Prove di salvataggio a fine maggio.
Faremo come fecero i Romani, ultimi testimoni.
In tempi di corruzione saldarono un ritornello alla canzone di certe leggi.
Al lupo al lupo, come Lucio Dalla.
Ad personam ad personam,
eco più eco allarme acceso.
Da quando il cielo è in cielo,
ad regge l’accusativo.
Non è un caso.
Saldato a certe leggi,
ad è un pubblico ufficiale un timbro sul verbale un fondo di giornale.
Dal tempo dei Romani e dei Sumeri dal ferro della notte e dei misteri,
da quando il cielo è in cielo,
la forza di gravità del suono
ad più accusativo è avviso di reato
un urlo prenotato
un tuffo sequestrato
un graffio sul costato
un indice puntato sui trafficanti di immunità alla mercé del capataz.
E noi cosa diremo ai nostri figli,
ai figli loro,
all’Europa che sghignazza?
Non siamo noi la Protezione Civile.
Non volevamo,
non sapevamo di fare i pali del colpo grosso.
Su un piatto l’elemosina, sull’altro le elezioni.
Per la speranza, rinvio a giudizio.
Un po’ per uno?
Uno su tutti!
Scudo o tenaglia?
Giochiamo a morra.
Siamo un Paese appeso a un filo,
recidivo nel farsi sgozzare dal suo non dire.
Siamo un Paese senza tetto per legge,
in un mare di schegge.
Siamo vittime civili dei botti illegali.
Ci giochiamo l’utopia,
il lato scorrevole l’aspetto maneggevole,
ci giochiamo in poche mosse l’altra riva della rima,
la parola col vento in gola,
democrazia, stazione marittima, democrazia,
spreco di Stato,
pane bruciato porto insabbiato volo ammainato.
Questo è il peccato. E i peccatori? S
ono alla nostra destra più di ieri.


13 marzo 2010 da : http://www.unita.it/news/culture/96159/ad_personam_poesia_per_il_paese_recidivo

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