mercoledì 15 giugno 2011

I dolori del giovane "Renato"

Sul suo blog personale , a proposito delle parole rivolte ai precari il signor Brunetta Renato ritorna sull’argomento ribadendo il concetto già espresso , ovvero che: “sono la parte peggiore dell’Italia “.
Sempre sul suo blog, termina il post nel quale racconta la sua versione dei fatti, con la seguente frase : “L’Italia peggiore è quella che usa la Rete come un manganello per agguati squadristici, senza aver nulla da dire. Che pena.”
Siamo sinceramente afflitti per “l’isperato dolor che il cor lo preme “ e tenteremo quindi di rasserenarlo con un argomento che a qualcuno potrà apparire venale … ma pazienza !
Cliccando sul sito del Ministero della Funzione Pubblica si apprende che il signor Brunetta Renato , percepisce:
- il trattamento economico della presidenza del Consiglio dei ministri pari a 46.113,60 € annui lordi)
- quello da deputato, composto dalle seguenti voci:
- indennità parlamentare (5.486,58 euro netti al mese per 12 mensilità);
- diaria, a titolo di rimborso spese di soggiorno a Roma, pari a 4.033,11 euro al mese (206,58 euro in meno per ogni giorno di assenza del deputato da quelle sedute dell'assemblea in cui si svolgono le votazioni);
- rimborso spese forfetario, 4.190 euro al mese;
- tessere varie per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea su territorio nazionale, nonchè altri rimborsi per raggiungere l'aeroporto;
- una somma annua di 3.098,74 euro per le spese telefoniche.
Il totale fa 123272,5 Euro lordi all’anno

Suvvia ,dunque, se non può fare altrimenti cerchi di lenire almeno con questa moneta sonante la sua pena il giovane Renato.

Cerchi anche di comprendere e di perdonare questo pezzo di popolo bue che non riesce a stare alla sua altezza (intellettuale e morale naturalmente) e soprattutto si consoli . Si consoli pensando che questa miserevole parte dell’Italia (insieme a tutto il resto) contribuisce in maniera determinante a permetterti di vivere con un salario annuo che, per un precario (da 900 euro al mese) rappresenta la bellezza di 137 mesi di lavoro o se preferite 11,4 anni , sempre di lavoro.

E soprattutto pensi che c’è qualcosa di peggiore ,a questo mondo, rispetto al senso di pena . C'è il senso di schifo e di ribrezzo che proviamo noi a vedere e sentire certe cose

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