lunedì 26 maggio 2008

Ogni giorno ha la sua pena.

Nel breve periodo del Governo Prodi il primo momento di angoscia quotidiana era sfogliare il giornale chiedendomi chi sarebbe stato il pirla che montava una polemica insulsa nei confronti della sua stessa maggioranza. Adesso che , finalmente, una buona parte di questi soggetti sono tornati alle loro linde casette a far danni nell’intimità domestica, la domanda che mi passa per la mente, arrivando in edicola, è : “Qual è la porcheria che il centrodestra sta imbastendo oggidì?”
Purtroppo , siccome ogni giorno ha la sua pena, anche in questo uggioso lunedì di maggio possiamo annoverarne una. Risparmio le puntate precedenti e arrivo al dunque. Oggi il Ministro della Difesa Ignazio Benito Maria La Russa ha dichiarato che il nostro contingente militare in Afghanistan è pronto a cambiare le cosiddette regole di ingaggio. Le regole di ingaggio , per i pochi che non sapessero di cosa sto parlando , definiscono, nelle azioni militari, quando, dove e come le forze in campo debbano essere utilizzate. Wikipedia afferma che : Quattro sono gli elementi che caratterizzano le Regole di Ingaggio: 1-Quando lo scontro deve essere effettuato. 2- Dove lo scontro deve essere effettuato.3- Contro chi, secondo le circostante sopra delineate, deve essere compiuto lo scontro . 4- Come le unità operative devono essere utilizzate al fine di ottenere lo scopo desiderato Tutto ciò , tradotto, significa , al di là delle sottigliezze lessicali governative che parlano di un semplice spostamento e di un utilizzo più “flessibile e rapido delle nostre truppe ”: che il nostro contingente non avrà più le funzioni per le quali è stato inviato in Afghanistan .Le regole finora applicate , anche se con una certa tolleranza, impedivano alle nostre truppe e ai nostri mezzi aerei di operare fuori di determinate province e di prendere parte a operazioni di guerra che non fossero azioni di difesa. Così come era stabilito che le deroghe a queste regole erano possibili solo previa autorizzazione del governo italiano, rilasciata non prima di 72 ore dalla richiesta dei comandi Nato. Oggi, tutto questo è carta straccia, e quindi, a breve, i nostri incursori e i nostri elicotteri potranno venire liberamente e stabilmente impiegati nella guerra contro i talebani nel sud dell’Afghanistan. Ma non solo, le truppe italiane da combattimento potranno operare con le regole d’ingaggio definite dalla Nato, e di conseguenza non dovranno più limitarsi a entrare in azione solo in caso di attacco, ma potranno effettuare anche operazioni offensive e/o preventive, come fanno oggi le truppe Usa, britanniche e canadesi.Con buona pace dell’articolo 11 della Costituzione, secondo cui “l’Italia ripudia la guerra”. Ha un bel dire il Ministro Frattini, cercando in qualche modo di minimizzare una scelta che rimette in discussione tutto il senso della nostra missione e di conseguenza anche l’opportunità stessa che prosegua. Sempre il Ministro della Difesa, infatti, fa da contraltare al collega :” … vogliamo far sì che la mancanza, che viene addebitata alle forze italiane sul teatro, venga rimossa, anche per garantire l'ottima credibilità che i nostri soldati già hanno e che potrebbe essere offuscata dall'immagine di quelli che se ne stanno in fureria. Noi non stiamo in fureria". Lo sapevamo da tempo che, nonostante tutti i bagni e i gargarismi con l’acqua di Fiuggi, non state in fureria, voi siete ancora quelli che : Una maschia gioventù con romana volontà combatterà...

Nessun commento: