lunedì 3 novembre 2008

Contro il regime della "mignottocrazia" una sola strada... andarsene .

Non ho nessuna simpatia per il Guzzanti padre . Lo ritengo una persona che dai tempi dell’affare Mitrokin ha dimostrato di essere il classico forza italiota che recitava un copione che altri avevano scritto per lui. Il fatto di citarlo quest’oggi, quindi, non è una improvvisa retromarcia , una folgorazione sulla via di Arcore e men che meno una revisione della mia opinione sul’individuo. Resta, però , il fatto che la sua uscita sulla Carfagna non può non far riflettere . Definire un Ministro della Repubblica : "calendarista alle pari opportunità", "inadatta" a ricoprire quel ruolo, con le aggiunte, testualmente riportate, per cui : “"Secondo quanto dicono alcuni testimoni che considero credibili, attendibili e tutt'altro che interessati , esistono proporzionati motivi per temere che la signorina in questione occupi il posto per motivi che esulano dalla valutazione delle sue capacità di servitore dello Stato, sia pure apprendista. La sua intelligenza politica è nulla" e “"Resta aperta una questione irrisolta: quali meriti straordinari hanno condotto questo giovane cittadino della Repubblica ad una carriera così fulminea? Mi chiedo come questa persona abbia ottenuto il posto" Tutto questo , dicevo, non può che portare ad una di queste tre conseguenze.
La prima : Il Presdelcons revoca l’incarico alla Carfagna.
La seconda : Il Presdelcons caccia dalla maggioranza il signor Guzzanti .
La terza : Il signor Guzzanti, domattina , abbandona la compagnia in nome del " senso dello Stato, (del) primato delle regole, (della) limpidezza della democrazia” contro “ la mignottocrazia” e gridando “ viva la Repubblica"
Al Blog di Paolo Guzzanti (da cui è tratto l’articolo) alle ore 18.54 odierne io non riesco ad accedere … mah chissà come mai . Sarà il mio computer che non funziona?

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