domenica 21 dicembre 2008

Psicologia dell’homo arcorianus

Leggevo stamattina un articolo di un giornale online dal titolo : Veltroni: “ voglio un PD sano” e mi ha colpito, in particolare, uno dei commenti dei lettori che trascrivo testualmente “ Solitamente in un paese democratico un leader di partito dopo una pesante e severa batosta elettorale sia in campo nazionale che locale, rassegna le dimissioni e se ne va a coltivare l'orticello. Da noi questo non avviene anzi il leader plurisconfitto è più pimpante che mai e arringa i suoi e dice di voler condurre la sua armata brancaleone alla vittoria contro l'affarista Berlusconi che con la sua azione governativa porta solo danni e miseria a tutti gli italiani. Non sarebbe meglio che qualche testa pensante del PD proponesse a chi di dovere di gratificare Veltroni con una bella nomina a Presidente di Cinecittà o a Presidente della Festa del cinema a Roma, oppure a sua scelta, se vuole, di essere mandato in Africa. Io credo che non solo il PD ma anche tutta la politica italiana ne sarebbero avvantaggiati.” Dalle prime righe ho immaginato di avere a che fare con il classico cittadino , legittimamente incazzato, con una classe politica inamovibile che , contrariamente al vino, invecchiando non migliora affatto ma che nessuno riesce in alcun modo a far uscire dalla “botte” nella quale si è comodamente insediata . E devo dire che per alcuni secondi , sebbene non completamente d’accordo ho avuto, quasi, un moto di interesse per quanto affermato e per l’immagine del personaggio. Ma è bastato leggere le successive righe per ritornare con i piedi per terra. Ero squallidamente di fronte a quello che io banalmente definisco “fascistello” a cui non pareva vero di poter “inzuppare il pane” nelle grane del PD. E allora, per una volta proviamo a caratterizzare questa tipologia di individuo che scorrazza nel nostro paese in branchi che variano numericamente in diretta proporzione con i successi o gli insuccessi del loro capobranco. Il soggetto che ,con estrema rozzezza, definisco “fascistello” è , in realtà ,ormai noto, anche agli studiosi di psicopatologia , ma riassumerne un breve profilo ( senza pretese scientifiche) crediamo possa giovare a tutti. L’homo arcorianus ( nome scientifico del fascistello medio ) possiede innanzitutto un caratteristica , ovvero la capacità di saper guardare con sguardo trasognato ed intimamente invidioso colui il quale gli si rivolge , a prescindere dal contenuto dei messaggi. Il livello di condivisione dei concetti è il medesimo sia che questi affermi di essere “ costretto a bere l’amaro calice della sua discesa in campo per la salvezza del paese ” sia che affermi di essere costretto dal neo governatore d’Abruzzo a fare altrettanto con “ il Veuve Cliquot dell’87 ” . Dunque , se partiamo dalla incapacità congenita di estrapolare i concetti che gli vengono sottoposti , ne deriva la particolare vocazione a ripetere meccanicamente gli stessi senza alcuna preoccupazione di cadere nel ridicolo. Il commento all’articolo ne è la prova lampante . Secondo l’homo arcorianus siccome Veltroni ha perso in Abruzzo deve smettere di fare politica. Inutile , naturalmente, dire all’Homo arcorianus che se questo concetto vale oggi in una regione, il suo mito sarebbe dovuto scomparire dalla scena politica da almeno dodici anni fa. Il 1996 segna,infatti, la data della prima grande sconfitta alle elezioni politiche del suo vate , da parte di tal Prodi Romano da Bologna , che, per la cronaca, dopo la fine (ingloriosa) del suo ultimo governo , lui si, ha smesso di occuparsi attivamente di politica. A dir il vero si potrebbe ,anche, anticipare di un anno la “messa a riposo” della divinità adorata dall’homo arcorianus. Chi non ricorda ,infatti , la debàcle alle amministrative del 1995 resa ancor più famosa dal signor Fede Emilio che, nel giro di un ora, dovette sostituire tutte le bandierine azzurre che (con grande ottimismo e con i dati tarocchi di Datamedia ) aveva già piazzato sulla carta geografica e sostituirle con altrettante rosse? Ma è inutile far notare all’homo arcorianus che se una regola vale per l’uno la stessa deve valere per l’altro , o che la legge , in democrazia, è uguale per tutti. L’homo arcorianus ti dirà che non è così e aggiungerebbe, magari con un sorriso ( perché anche il suo dio ride sempre) che altrimenti non si spiegherebbe come mai il suo mito ha fatto più “leggi ad personam” che leggi per il paese. Quindi , allorquando un Magistrato , con tanto di prove alla mano , imbastisce un processori si verifica esclusivamente la seguente condizione: il suo idolo è un martire delle toghe rosse . Allo stesso modo (?) se quello svagato di Fassino viene intercettato al cellulare a parlare di banche bisogna , si verifica un’altra condizione : ovvero che Fassino emigri quanto prima nel Ruanda Burundi. E’ normale ,infine ,per il l’homo arcorianus,, di fronte ad ogni argomentazione buttarla in rissa possibilmente cercando argomenti che riguardino la sfera personale dell’avversario . Veltroni ha dichiarato di avere a cuore i problemi del continente africano? Mandiamolo in Africa! Si interessa di cinema? Facciamogli fare il direttore del festival di Roccacannuccia ! Ma quando l’homo arcorianus arriva a queste considerazioni definitive, inconsciamente , denuncia quella che è la concezione più profonda della politica che ha ereditato da parte del suo guru. Ovvero ognuno in politica deve fare ciò che gli interessa di maggiormente . Veltroni l’Africa , il suo capo e suoi discepoli i CAZZI LORO!