1. Salari e pensioni
La manovra del ministro Tremanti non sostiene e non aumenta i salari e le pensioni, quindi nemmeno la crescita economica perché i consumi diminuiranno. Inoltre mancano gli interventi specifici a sostegno dei redditi da lavoro e da pensione.
2. Inflazione
Il governo fissa l'inflazione programmata all' 1,7 per cento, mentre l'inflazione reale è al 3,8 per cento. Questo falso obiettivo, per le famiglie dei lavoratori a reddito fisso, può comportare una perdita di potere d'acquisto di oltre mille euro nel 2009.
3. Drenaggio fiscale
La manovra non diminuisce la pressione fiscale.. Anzi, la mancata restituzione del fiscal drag nel 2008 costerà circa 220 euro a ogni lavoratore e pensionato.
4. Straordinari
La detassazione degli straordinari porta con sé elementi di disuguaglianza. Discriminate sono soprattutto le donne che, per i carichi di cura in famiglia, non possono mai fare straordinari.
5. Tagli ai servizi
I tagli alle spese dei Comuni e delle Regioni incideranno direttamente sui servizi: si prevedono circa 500 euro in meno in termini di spesa sociale per ogni famiglia.
6. Meno controlli
Si indeboliscono le misure di controllo sull' evasione fiscale e si allentano le misure di lotta al riciclaggio del denaro sporco e al lavoro nero.
7. Tagli alla sanità
Si riduce la spesa sanitaria (cinque miliardi in tre anni) e si rischia, in alcune regioni, la reintroduzione dei ticket su prestazioni e farmaci.
8. La carta dei poveri
Le poche risorse destinate all' aiuto dei poveri renderà la "carta per gli acquisti" fruibile per poche persone e di scarso valore economico rispetto all'aumento dei prezzi e delle tariffe.
9 . Accordo sul welfare
Il protocollo sul welfare viene pesantemente manomesso: si ripristina il lavoro a chiamata, si annulla la riforma del contrattoa tempo determinato e sui disabili e si peggiora l'apprendistato.
10. Lavoro
Si abroga il libro matricola e il libro paga delle aziende, sostituiti da un semplice libro unico in cui i lavoratori vengono iscritti entro il giorno 16 del mese successivo, vanificando così l'attività ispettiva. Si cancella la legge fatta per contrastare le "dimissioni in bianco".
11. Sicurezza del lavoro
Si depotenziano e si cancellano le misure più significative del Testo unico sulla sicurezza, diminuendo le sanzioni e la natura pubblica dei controlli.
12. Orari di lavoro
Il decreto sull' orario peggiora le leggi esistenti e indebolisce il contratto nazionale su lavoro notturno e riposo settimanale.
13. Scuola
Si tagliano 150.000 posti di lavoro e si avvia una pesante modifica dell' assetto e dei contenuti della scuola pubblica.
Chissà se dopo questi primi provvedimenti economici avrà voglia ncora di cantare!
La manovra del ministro Tremanti non sostiene e non aumenta i salari e le pensioni, quindi nemmeno la crescita economica perché i consumi diminuiranno. Inoltre mancano gli interventi specifici a sostegno dei redditi da lavoro e da pensione.
2. Inflazione
Il governo fissa l'inflazione programmata all' 1,7 per cento, mentre l'inflazione reale è al 3,8 per cento. Questo falso obiettivo, per le famiglie dei lavoratori a reddito fisso, può comportare una perdita di potere d'acquisto di oltre mille euro nel 2009.
3. Drenaggio fiscale
La manovra non diminuisce la pressione fiscale.. Anzi, la mancata restituzione del fiscal drag nel 2008 costerà circa 220 euro a ogni lavoratore e pensionato.
4. Straordinari
La detassazione degli straordinari porta con sé elementi di disuguaglianza. Discriminate sono soprattutto le donne che, per i carichi di cura in famiglia, non possono mai fare straordinari.
5. Tagli ai servizi
I tagli alle spese dei Comuni e delle Regioni incideranno direttamente sui servizi: si prevedono circa 500 euro in meno in termini di spesa sociale per ogni famiglia.
6. Meno controlli
Si indeboliscono le misure di controllo sull' evasione fiscale e si allentano le misure di lotta al riciclaggio del denaro sporco e al lavoro nero.
7. Tagli alla sanità
Si riduce la spesa sanitaria (cinque miliardi in tre anni) e si rischia, in alcune regioni, la reintroduzione dei ticket su prestazioni e farmaci.
8. La carta dei poveri
Le poche risorse destinate all' aiuto dei poveri renderà la "carta per gli acquisti" fruibile per poche persone e di scarso valore economico rispetto all'aumento dei prezzi e delle tariffe.
9 . Accordo sul welfare
Il protocollo sul welfare viene pesantemente manomesso: si ripristina il lavoro a chiamata, si annulla la riforma del contrattoa tempo determinato e sui disabili e si peggiora l'apprendistato.
10. Lavoro
Si abroga il libro matricola e il libro paga delle aziende, sostituiti da un semplice libro unico in cui i lavoratori vengono iscritti entro il giorno 16 del mese successivo, vanificando così l'attività ispettiva. Si cancella la legge fatta per contrastare le "dimissioni in bianco".
11. Sicurezza del lavoro
Si depotenziano e si cancellano le misure più significative del Testo unico sulla sicurezza, diminuendo le sanzioni e la natura pubblica dei controlli.
12. Orari di lavoro
Il decreto sull' orario peggiora le leggi esistenti e indebolisce il contratto nazionale su lavoro notturno e riposo settimanale.
13. Scuola
Si tagliano 150.000 posti di lavoro e si avvia una pesante modifica dell' assetto e dei contenuti della scuola pubblica.
Chissà se dopo questi primi provvedimenti economici avrà voglia ncora di cantare!
3 commenti:
In fondo sono solo 13 disastri. Più o meno 1 ogni 10 giorni di vita di questo governo. Se Silvio s'impegna può fare anche di più. Scherzi a parte il vero problema, temo, è che il motivetto di quella orrenda canzone non lo può cantare l'opposizione a cominciare dal Pd.
Saluti, Leftorium
Ma il 40% aveva qualche dubbio visto cosa aveva fatto nella precedente legislatura? Il problema è sapere cosa credeva il restante 60%. Ma le zucche vuote possono credere a qualche cosa?
ma caro rebus,
loro sono gli uomini e le donne del fare e quindi fanno anche se lasciano qualche buon danno che paghiamo anche noi che non abbiamo votato il nano...loro
compagno pasquale
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